La Toscana si mobilita contro il drastico provvedimento dei Nuovi Cantieri Apuania

Fa entrare i giornalisti in fabbrica: licenziato

I Nuovi Cantieri Apuania a Marina di Carrara

I Nuovi Cantieri Apuania a Marina di Carrara

MARINA DI CARRARA (Massa-Carrara) – Indignazione e sconcerto, in Toscana, per il licenziamento “per giusta causa” di un dipendente dei Nuovi Cantieri Apuania di Marina di Massa, “colpevole” di aver fatto entrare in azienda due giornalisti per discutere con le Rsu davanti alla portineria dell’azienda.
Nell’esprimere solidarietà al lavoratore, il Comitato di redazione del Tirreno, “riconoscendo, ovviamente, il diritto dell’azienda a tutelare i suoi spazi”, ribadisce che “la collega giornalista del Tirreno è entrata in cantiere per svolgere il suo lavoro. Con lo scopo, cioè, di raccogliere notizie, ascoltare la voce dei lavoratori e fare un’informazione corretta. Un lavoro che i giornalisti del Tirreno continueranno a fare, anche di fronte a provvedimenti come questo che puniscono altri lavoratori e sembrano indirettamente voler limitare la libertà di informazione”.
L’Associazione Stampa Toscana, dal canto suo, esprime solidarietà al dipendente e si unisce a tutti i colleghi del lavoratore e alle altre organizzazioni sindacali che chiedono il ritiro di un provvedimento comunque sproporzionato. Mentre i sindacati confederali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno replicato con un’assemblea ed uno sciopero di otto ore, la vicemda è stata portata all’attenzione del prefetto Giovanna Menghini e del sindaco Angelo Zubbani che, il 28 agosto, incontrerà i vertici aziendali.
“Senza entrare in ogni caso nel merito della questione”, l’Associazione Stampa Toscana rammenta che “c’è anche un altro diritto che non può essere messo in questione, quello del diritto di cronaca che i giornalisti assicurano con il loro lavoro quotidiano. Diritto peraltro fondamentale anche per ogni realtà del lavoro”.
“Al di là degli aspetti regolamentari nella decisione assunta dalla direzione dei Nuovi Cantieri Apuania – aggiunge l’Ast – colpisce anche l’effetto che, consapevolmente o meno, essa produce anche nei confronti della libertà di informazione. In questo senso non può che preoccupare ogni situazione in cui si trova a essere limitato il diritto di accesso e la possibilità di raccogliere notizie dei giornalisti. E certo tutto questo pare ancora più grave se ciò che si è voluto mettere in discussione è la possibilità dei giornalisti di ascoltare la voce dei lavoratori e di registrare le posizioni di una rappresentanza sindacale”. “Auspicando che questo non sia stato l’intento dell’azienda”, il sindacato dei giornalisti  assicura che “farà, comunque, quanto nelle sue possibilità per rivendicare il diritto di cronaca nei luoghi del lavoro, riconoscendolo come parte di quella libertà sindacale che è una condizione imprescindibile anche per l’Associazione Stampa Toscana”.

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