BRUXELLES (Belgio) – E’ un ex tipografo conosciuto dalle forze dell’ordine per aver piazzato nel 1999 una bomba davanti alla sede del Partito di estrema destra Vlaams Blok, oggi Vlaams Belang, il presunto autore della telefonata al quotidiano francofono belga Le Soir, con cui annunciava la presenza di una bomba.
Thierry Carreyn, 53 anni, al giornale ha contestato la copertura mediatica dell’attacco contro Charlie Hebdo, che avrebbe favorito “l’estrema destra”.
“Non ne posso più della copertura data alla strage di Parigi”, avrebbe affermato Thierry Carreyn qualificandosi come portavoce “dell’estrema sinistra”. Dopo l’allarme bomba Le Soir ha trasferito la redazione di Le Soir e della rivista Capitale in un vicino albergo per far uscire, comunque, il giornale.
Thierry Carreyn nel 1999 era riuscito a far esplodere una cabina telefonica di fronte al Vlaams Blok utilizzando un composto esplosivo collocato all’interno di un estintore. Esplosione che aveva provocato solo danni materiali.
Vicino agli ambienti anarchici ed ai circoli rivoluzionari, Carreyn nei giorni scorsi ha postato sul web numerosi commenti sulla tragedia di Charlie Hebdo. Nel 1996 aveva anche bucato le gomme di un’autovettura.
La polizia, che conduce le indagini, sta cercando di individuare anche una coppia di individui sospetti. In serata, dopo oltre cinque ore di attesa, l’allarme è rientrato al termine dell’ispezione dell’intero edificio da parte della polizia. Lo stabile si trova nella la zona del Parlamento, della sede del Governo belga e del Palazzo Reale. Gli agenti non hanno trovato traccia di esplosivi dando il via libera al rientro dei giornalisti in redazione per completare l’edizione del lunedì che sarà regolarmente in edicola.
“Questo allarme bomba – ha dichiarato il direttore Didier Hammann – in questo giorno emblematico in termini di libertà d’espressione, è semplicemente folle!”. Hamann ha ammesso che se la telefonata minatoria fosse arrivata prima della strage alla redazione di Charlie Hebdo “ci avremmo riso sopra. Essendo arrivata dopo i fatti di Parigi, invece, è stata presa molto sul serio”.
L’episodio, anche se non ha confermato la presenza di ordigni nell’edificio, ha indotto i vertici di Le Soir ad adottare misure di sicurezza, anche se discrete, a protezione della redazione, in quanto, ha affermato Hammann, “l’autore sospettato della telefonata minatoria ha un passato poco tranquillizzante”.
Al giornale ha contestato la copertura mediatica dell’attacco contro Charlie Hebdo