ROMA – Roberta Spinelli, inviata del programma di Rai 1 “Storie Italiane”, è stata aggredita in diretta tv mentre si trovava, insieme alla troupe, all’ex fabbrica Penicillina, nel quartiere di San Basilio, a Roma. Si tratta di uno dei tanti stabili occupati da immigrati e lasciati in stato di totale abbandono. Poco lontano, tra l’altro, dal luogo in cui si è consumato l’atroce delitto di Desirée Mariottini.
«Stiamo bene, ci hanno aggredito fisicamente, ma non ci fermerà di certo qualche calcio», queste le prime parole della giornalista calabrese dopo l’aggressione. Sgomenti e preoccupati, durante il collegamento, la conduttrice del programma, Eleonora Daniele, e il pubblico in studio.
«Roberta, allontanati», si è affrettata a dire la conduttrice di “Storie italiane” alla giornalista e all’operatore che la accompagnava. I due, dopo essere stati circondati da alcune persone che occupano lo stabile, si sono allontanati dall’ex fabbrica, dove nei giorni scorsi un ragazzo senegalese è precipitato nella tromba delle scale da un’altezza di 7 metri al culmine di una lite.
«Solidarietà e vicinanza alla collega Roberta Spinelli, che non si è tirata indietro dal fare sino in fondo il proprio lavoro di cronista, puntando i riflettori laddove ce n’è più bisogno» viene espressa dal segretario generale aggiunto della Federazione nazionale della stampa italiana e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, e dal responsabile della Legalità per la Fnsi, Michele Albanese, che invitano Roberta a «proseguire con il suo impegno al servizio della verità». (giornalistitalia.it)