ADDIS ABEBA (Etiopia) – Il giornalista della Bbc Girmay Gebru e altri tre operatori dei media, arrestati nei giorni scorsi nella regione etiope di Tigray (nord), sono stati rilasciati oggi: lo ha reso noto un traduttore locale che collabora con l’agenzia di stampa Afp, che faceva parte del gruppo.
«Ci hanno lasciato andare oggi. Non hanno detto niente – ha detto il traduttore, Fitsum Berhane –sul motivo per cui ci hanno rilasciati. Ma hanno detto che avevano deciso di liberarci».
Oltre a Berhane ed a Gebru, sono stati rilasciati il traduttore etiope Alula Akalu, che collabora per il Financial Times, e il giornalista locale Temrat Yemane. Entrambi i traduttori avevano ottenuto il permesso di lavorare nel Tigrè, in cui l’accesso ai media è fortemente limitato dall’inizio delle ostilità tra l’esercito federale e le forze fedeli al partito Fronte di liberazione del popolo dei Tigrè (Tplf), il 4 novembre scorso.
Berhane ha raccontato all’agenzia di stampa Afp di come i soldati abbiano fatto irruzione nella sua casa sabato scorso, accusandolo di supporto al Tplf e di possesso di un telefono satellitare non registrato, entrambe queste accuse da lui negate.
Mentre un ufficiale in borghese gli puntava una pistola alla testa, i militari hanno perquisito la sua casa sequestrandogli cellulari, computer portatile e ricarica, insieme a 3.800 birr etiopi (circa 78 euro).
Il giorno prima del suo arresto, Berhane aveva accompagnato un gruppo di giornalisti della Afp nella città tigrina di Dengolat per raccontare un massacro locale e alcuni dei soldati gli avevano dato del traditore per il suo lavoro con i media stranieri, accusandolo di «avere inventato la storia». I quattro erano stati arrestati dopo tre giorni di copertura del conflitto nella regione settentrionale etiope. (ansa/afp)