L’indagine scaturita dalla denuncia della moglie del celebre giornalista sportivo

Estorsione a Mura: indagine trasferita a Trento

Gianni Mura

MILANO – Sono stati trasferiti alla Procura di Trento per competenza territoriale gli atti dell’indagine sull’estorsione, andata avanti per anni, nei confronti della storica firma del giornalismo sportivo Gianni Mura, scomparso nel marzo scorso.
I versamenti al centro dell’inchiesta, condotta dai carabinieri di Milano e coordinata dal pm Maria Cristina Ria, avvenivano infatti su un conto bancario aperto in un istituto di Cles (Trento) dal presunto estorsore, il 47enne Francesco Gaspari. A presentare la denuncia è stata la vedova del giornalista, che aveva scoperto l’estorsione solo pochi giorni dopo la morte del marito.
Stando all’indagine Gaspari, arrestato nel luglio scorso, con precedenti per resistenza, aveva conosciuto Mura circa 10 anni fa presentandosi come suo grande fan. Il giornalista, che lo aveva preso in simpatia, lo aveva aiutato ad affrontare una situazione di difficoltà economica e familiare.
All’inizio Mura ha versato all’uomo delle piccole cifre e si è anche speso per trovargli un lavoro come bibliotecario a Pordenone. Ben presto, però, le richieste di soldi si sono fatte pressanti fino a delle vere e proprie minacce.
«Forse ammazzerò solo tua moglie, così capirai cosa significa la sofferenza – aveva scritto in una mail Gaspari – Mandami subito i soldi». Gli investigatori hanno ricostruito che dall’ottobre 2018 Mura aveva versato almeno 80 mila euro. L’indagine ora è sul tavolo del Procuratore di Trento. (ansa)

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