ROMA – I due giornalisti della Cnn che hanno filmato, e quindi diffuso, le immagini del massacro di bambini in una scuola della Thailandia, saranno espulsi dal Paese. Non per quello che è stato definito un comportamento “non etico” – e del quale si sono pubblicamente scusati – , ma per avere svolto una attività lavorativa, mentre avevano un visto turistico.
Nei giorni scorsi un ex poliziotto ha ucciso a coltellate e colpi di pistola 36 persone – in maggioranza bambini tra i due e i cinque anni –, nella scuola materna di Uthai Sawan, nella provincia nord-orientale di Nong Bua Lam Phu. I due giornalisti, entrati nel tempio, hanno filmato la scena del massacro, provocando fortissime proteste in Thailandia.
La giornalista Anna Coren e il cameraman Daniel Hodge si sono scusati con le famiglie delle vittime «per aver causato più dolore e sofferenza», dopo essere entrati in un asilo nido dove 36 persone sono morte in un attacco con pistola e coltello.
Le autorità thailandesi hanno multato i due giornalisti per aver lavorato nel Paese con visti turistici, ma non è stata mossa nessuna accusa per la ripresa della scena del massacro e la sua messa in onda. Da parte sua, il team della Cnn ha accettato di pagare una multa di 5.000 baht (circa 120 dollari) e di lasciare il Paese.
Le autorità hanno iniziato a indagare sull’incidente dopo che un giornalista thailandese aveva pubblicato, sui social, un’immagine che ritraeva i due giornalisti che uscivano dalla scuola del massacro. Uno dei giornalisti è stato visto scavalcare il muretto di recinzione intorno al complesso, quando già la polizia lo aveva delimitato con un nastro che intimava di non entrarvi. La Cnn ha inizialmente twittato che la troupe era entrata nei locali quando il nastro della polizia era stato rimosso e che tre sanitari avevano detto che avrebbero potuto filmare all’interno.
«Il team ha raccolto filmati all’interno del centro per circa 15 minuti, poi se ne è andato», ha detto la Cnn nel suo tweet.
«Durante questo periodo di tempo – ha spiegato – , il nastro era stato rimesso a posto, quindi la squadra ha dovuto scavalcare la recinzione per andarsene».
Il tweet è arrivato in risposta alle critiche del Foreign Correspondents’ Club of Thailand, che si è detto “costernato” dalla copertura della Cnn e dalla decisione di filmare all’interno della scena del crimine.
«Questo è stato non professionale e una grave violazione dell’etica giornalistica nella segnalazione di crimini», ha affermato l’Fcct.
Anche l’Associazione dei giornalisti thailandesi ha criticato l’operato del canale televisivo, definendolo “non etico” e “insensibile”.
In una dichiarazione, il vicepresidente esecutivo e direttore generale della Cnn International, Mike McCarthy, ha ribadito che i suoi giornalisti hanno chiesto il permesso di entrare nell’edificio, ma il team «ora comprende che questi funzionari non erano autorizzati a concedere questo permesso», aggiungendo che «non è mai stato loro intenzione di contravvenire a qualsiasi regola».
«Ci rammarichiamo profondamente per qualsiasi angoscia o offesa che il nostro rapporto possa aver causato e per qualsiasi inconveniente alla polizia in un momento così angosciante per il Paese», ha affermato nella dichiarazione twittata dalla Cnn. (giornalistitalia.it)
Diego Minuti