CROTONE – Non è tutto oro quello che luccica. Non c’è proverbio più azzeccato per definire “Esperia TV” di Crotone. Appena una settimana dopo l’elezione della rappresentanza sindacale, la giornalista Rossana Caccavo, fiduciario di redazione dell’emittente televisiva crotonese nata il 6 febbraio 2012, è stata licenziata in tronco “con effetto immediato” dall’amministratore unico, Fabiola Marrelli, nipote del presidente del Gruppo, Massimo Marrelli, e del vicepresidente della Giunta regionale della Calabria, Antonella Stasi.
Dieci righe, consegnate a mano alla giornalista, con cui la Marrelli ha comunicato ieri il “licenziamento per giustificato motivo” asserendo che “le difficili condizioni economiche che attraversa anche il nostro gruppo imprenditoriale non ci consentono di mantenere gli attuali livelli occupazionali. Dovendo, comunque, garantire una presenza estesa territorialmente – scrive ancora la Marrelli – al momento la redazione sovradimensionata è quella di Crotone”, dove operano due giornalisti, di cui uno con funzioni di direttore responsabile. Quindi, la comunicazione che “il rapporto cesserà con effetto immediato in data 15/04/2013” ed il perentorio invito a “prendere accordi con il nostro ufficio per il ritiro delle sue spettanze e dei documenti di lavoro”.
Immediata la reazione del Sindacato Giornalisti della Calabria. Il segretario Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi, nell’annunciare l’impugnazione del provvedimento, sottolinea che “l’Ufficio Legale è già a lavoro, con gli avvocati Mariagrazia Mammì e Cristina Pepe, su un’interessante mole di materiale che va ben oltre le discutibili argomentazioni poste alla base di un licenziamento che suscita pesanti interrogativi e tocca delicati aspetti etici e deontologici della professione giornalistica”.
“Appena una settimana fa, – ricorda Carlo Parisi – incontrando l’amministratore Fabiola Marrelli, le avevo confermato il positivo giudizio espresso dal Sindacato Giornalisti della Calabria in materia di applicazione del contratto di lavoro giornalistico Fnsi-Aeranti-Corallo, auspicando il mantenimento delle relazioni sindacali in un clima si serena e reciproca collaborazione”.
“Nella circostanza – ricorda Carlo Parisi – nessun cenno ad eventuali licenziamenti era stato fatto dalla stessa, né dal direttore Salvatore Audia, il quale anzi aveva dichiarato che l’assemblea giungeva “a coronamento di un percorso operativo che vede editore e redazione tutta impegnati a fare di Esperia TV una azienda in cui riconoscimento dei diritti e qualità professionale siano pre-condizione di ogni azione lavorativa”.
Invece, sette giorni dopo, senza alcuna consultazione sindacale, il licenziamento in tronco – guarda caso – del fiduciario di Redazione eletto a stragrande maggioranza con il consenso di 5 redattori su 7.
“Alla luce dei fatti, – sottolinea Carlo Parisi – ma soprattutto dei documenti di cui sono venuto a conoscenza dopo l’assemblea – non ultime le dimissioni della giornalista Raffaella Salamina – sono costretto a rivedere la mia posizione, esprimendo la più assoluta solidarietà a tutti i colleghi con la schiena dritta dell’emittente, confermando che il Sindacato Giornalisti della Calabria attiverà immediatamente tutti gli strumenti finalizzati alla tutela dei diritti e dell’autonomia dei giornalisti”.
“L’8 aprile scorso ad Esperia TV – aggiunge Carlo Parisi – ho approfittato dell’assemblea per fare il punto sullo stato dell’arte della professione giornalistica che, se da un lato si ritrova inevitabilmente a fare i conti con la crisi economica che continua a riflettersi negativamente sul mondo dell’editoria, dall’altro impone tolleranza zero in materia di deroghe ai principi etici e deontologici”.
“Oggi – conclude Parisi – non solo confermo quanto detto, ma assicuro che il Sindacato Giornalisti della Calabria vigilerà scrupolosamente sull’emittente che, naturalmente, al di là degli aspetti legali del licenziamento, che saranno trattati nelle opportune sedi, nella redazione centrale di Crotone dovrà limitarsi ad utilizzare i soli due giornalisti (compreso il direttore) rimasti in organico, considerato che gli altri tre sono corrispondenti da Lamezia Terme, Reggio Calabria e Vibo Valentia”.
Carlo Parisi (Fnsi): “Il caso di Rossana Caccavo suscita pesanti interrogativi e tocca delicati aspetti etici e deontologici”