ISTANBUL (Turchia) – Giornata della vergogna per la libertà di stampa in Turchia. Il presidente Erdogan ha usato la polizia turca per arrestare esponenti politici e giornalisti legati al suo acerrimo nemico Fethullah Gulen.
L’operazione di polizia, scattata contemporaneamente in tredici città, ha portato in carcere 23 giornalisti – ma i mandati sarebbero 32 –, tra cui il direttore dell’emittente satellitare Samanyolu, Hidayet Karaca.
Il popolo turco, invece, ha impedito l’arresto di Ekrem Dumanl, direttore del giornale Zaman, uno dei quotidiani più diffusi in Turchia. A Istanbul, mentre la redazione di Zaman veniva perquisita dagli agenti, circa cinquecento persone si sono, infatti, radunate davanti all’ingresso per poi entrare nel palazzo costringendo la polizia ad abbandonare l’edificio senza aver fatto alcun arresto.
Il premier Ahmet Davutoglu ha giusificato l’operazione accusando il Partito Repubblicano del Popolo, che si oppone ad Erdogan, di aver taciuto sui tentativi di colpo di Stato che Gülen avrebbe ideato per far cadere il governo con false accuse di corruzione.
Fethullah Gülen, leader della destra musulmana turca, è un predicatore dal 1999 in esilio volontario negli Stati Uniti, che lo scorso anno era stato accusato dall’Akp di aver creato una sorta di stato parallelo per rovesciare Erdogan dopo lo scoppio della cosiddetta tangentopoli turca che aveva coinvolto anche i figlio del premier, Bilal Erdogan. Uno scandalo che aveva portato alla rimozione di circa settemila dirigenti e funzionari della pubblica sicurezza e di oltre a 200 magistrati.
La folla impedisce alla polizia di prelevare direttore e giornalisti del quotidiano Zaman