LIZZANO IN BELVEDERE (Bologna) – Le tappe importanti della carriera del giornalista Enzo Biagi in una carrellata di racconti, aneddoti di vita, frammenti dei suoi programmi. L’appuntamento è per martedì 9 agosto, alle ore 16, nella frazione Pianaccio di Lizzano in Belvedere, sull’Appennino bolognese, dove il Maestro è nato il 9 agosto 1920.
In occasione del 102° anniversario della nascita, e nel luogo dove riposa, le figlie Bice e Carla, amici e colleghi, lo ricorderanno al Centro Documentale che, in convenzione con Teche Rai, presenterà i suoi programmi in forma digitale con un incontro aperto a tutta la cittadinanza e trasmesso in diretta online sul canale web tv del Comune.
Le figlie riveleranno «com’è stato vivere accanto al giornalista più popolare»; il direttore di “Oggi” Carlo Verdelli, all’epoca vicedirettore del Corriere della Sera, e Loris Mazzetti, già capo struttura di Rai 1 e regista di molti programmi di Biagi, racconteranno la loro esperienza a fianco di un collega che ha segnato la storia del giornalismo e innovato profondamente la professione.
Le testimonianze saranno accompagnate da frammenti televisivi tratti dai programmi del “grande cronista”. Ci sarà anche un inedito: un filmato realizzato negli anni ’90 che documenta la consegna a Biagi del premio conferitogli dal Comune di Lizzano in Belvedere, dove il giornalista racconta, in maniera intima, il rapporto con la sua terra.
Possibile la presenza dell’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi, che ricorderà anche la storia di don Giovanni Fornasini, un altro pianaccese illustre trucidato dai nazifascisti il 13 ottobre 1944, che nel settembre scorso Papa Francesco ha elevato a beato, e del sindaco di Bologna Matteo Lepore, perché la città di Bologna è sempre stata nel cuore di Enzo Biagi, che lo ha insignito nel 1993 dell’Archiginnasio d’oro e che prossimamente intende dedicargli un Centro Studi.
Mercoledì 10 agosto, sempre a Pianaccio, sarà invece di scena “Quante trame di vita” di Carlo Albè, spettacolo teatrale dedicato a Enzo Biagi con Carlo Albè e la Gang. Le iniziative sono state realizzate, spiegano i promotori, «nella consapevolezza che ricordare l’opera di Enzo Biagi significhi raccontare la storia del ventesimo secolo e dell’inizio del ventunesimo». (giornalistitalia.it)