Avvocato mancato, pubblicista, valsesiano doc: i suoi articoli diventano un libro

Enzo Barbano, 70 anni di giornalismo

Enzo Barbano e Lorenzo Del Boca, tre volte presidente nazionale dell’Odg

VARALLO (Vercelli) – I settant’anni di lavoro giornalistico di Enzo Barbano, classe 1931, diventano un libro, “Scritti e Ricordi”. Il compito di selezionare gli articoli è toccato a Gabriele Federici, mentre Miriam Giubertoni ha lavorato all’allestimento del volume. L’iniziativa, invece, è dell’associazione “Amici della Storia” con la collaborazione dell’editrice “Centro libri punto d’incontro”.
Il volume è una miscellanea degli articoli di Barbano pubblicati su riviste, settimanali e periodici vari a cominciare dal primo, firmato per il giornale vercellese “Libertà” nel 1955, dal titolo “Mondo della tecnica”. Questa raccolta è un vero e proprio tuffo nel passato che, attraverso le pagine pubblicate, richiama anche episodi di storia della Valsesia.
Enzo Barbano, giornalista di vocazione, di professione farebbe l’avvocato: «Mi sono laureato in giurisprudenza e da queste parti un avvocato è una specie di medico condotto del diritto, fa un po’ di tutto. Io mi sono occupato poco di penale – confida Barbano – perché non mi piaceva e non mi piace». Meglio le belle lettere.
«Il mio maestro – racconta a Giornalisti Italia – fu l’avvocato Mauro Italo Mazzone. Pure lui era un fine intellettuale, innamorato di arte e di teatro». Insomma, la svolta.
Fra le migliaia di articoli e di pubblicazioni risultano particolarmente interessanti le pagine scritte per raccontare la guerra: quelle mondiali e le vicende della Resistenza, che in Valsesia sono state particolarmente cruente.
«È su consiglio del professor Piero Pieri – ricorda Barbano – che ho cominciato a occuparmi di storia militare. Però, beninteso, niente a che vedere con i lavori accademici. Continuo a considerarmi un cronista che, la storia, la intervista».
Vale la pena rammentare che Enzo Barbano, pubblicista, valsesiano doc, è il più anziano socio del Club Alpino. La sua tessera alla sezione di Varallo è datata 1943. Vedeva – e vede – le montagne come amiche, anzi, quando poteva fare delle escursioni, si sentiva a casa.
Una gran quantità dei suoi articoli raccontano la cultura, le tradizioni e la storia locale. Amava esaltare i pregi del territorio ma, quando serviva, sapeva essere anche spigoloso e non lesinava dall’evidenziare difetti e inadempienze.

Enzo Barbano

Infine, Barbano è attento alla poesia, in particolare a quella vernacolare. Questa passione gli ha permesso di pubblicare un libro con le poesie di Cesare Frigiolini, che si firmava Cliss e che, per usare un paragone, sarebbe una specie di Trilussa valsesiano.
Barbano è stato, per lungo tempo, anche presidente della giuria del Premio dialettale intitolato a un altro monumento di questa terra, “Pinet” Turlo, che faceva il ciabattino e scriveva rime incantevoli.
Certo, sintetizzare settant’anni di vita pubblicistica potrebbe risultare complicato. Enzo Barbano ha, infatti, pubblicato “Un Brigante in Valsesia: Pietro Bangher”, “Storia della Valsesia. Età contemporanea”, “Storie di aviatori valsesiani”. E, ancora “Lo scontro a fuoco di Varallo del 2 dicembre 1943” e “L’occupazione austriaca della Valsesia del 1849”.
Storie anche lontane tra loro ma, nello stesso tempo, legate da un filo sottilissimo, quasi invisibile e impercettibile, quello del territorio valsesiano. (giornalistitalia.it)

 

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