NAPOLI – Le speranze di uscita dalla crisi si infrangono tra le righe delle ultime tabelle che riportano i redditi dei professionisti italiani, quasi 1.400 mila quelli iscritti all’Adepp. Di contro, molte aspettative si accendono in vista del varo della legge di Stabilità che potrebbe contenere “novità significative” in fatto di tasse sui risparmi previdenziali.
“Nella legge di Stabilità ci aspettiamo segnali positivi in termini di tassazione” dice il presidente dell’associazione delle Casse di previdenza private (Adepp), Andrea Camporese, aprendo a Napoli un convegno sulle libere professioni promosso di concerto con EurelPro, l’organismo comunitario.
“Un riconoscimento importante del ruolo delle libere professioni” per la crescita, in vista di un impegno in termini di investimenti per dare una mano al paese a uscire dalla crisi (si parla di un possibile fondo da circa 5 miliardi).
In cambio di una contropartita importante, far scendere quel 20% di tassazione sui risparmi previdenziali che pone l’Italia al top in Europa, dove la media del prelievo è molto inferiore. Il dialogo con il governo sta procedendo in modo proficuo, trapela intanto, e novità si attendono a breve ma l’attenzione è pure concentrata su una chance “che sarebbe folle perdere” indica Camporese: i plurimilionari fondi europei aperti anche ai professionisti, finalmente equiparati dalla Ue a tutti gli effetti alle piccole e medie imprese.
“Siamo agli inizi di un processo, dobbiamo entrare nella cultura del finanziamento europeo. A breve partiranno bandi in tutta Italia dedicati ai liberi professionisti, con denari concreti, sta a noi non perdere questa chance, farli arrivare agli utenti finali” rimarca Camporese, a fianco del presidente di EurelPro, Guy Morel.
“E’ un tema fondamentale – ribadisce il numero uno dell’Adepp – la qualità della competenza dei professionisti in un mondo globalizzato è sempre più rilevante. Occorre focalizzare bene il target e dare imput corretti”, soprattutto alle regioni.
Intanto i guadagni dei professionisti non rialzano la testa e i presidenti dei 19 enti previdenziali rappresentati da Adepp, dai notai ai commercialisti, dagli ingegneri agli avvocati, in misura più o meno drammatica lanciano tutti un «allarme redditi».
Dal 2008 al 2013 il reddito medio reale dei circa 1.400mila professionisti è crollato di oltre il 15% (-15,62%), evidenziano i dati Adepp. Nel 2008 il reddito reale medio generale era sopra 36mila euro, nel 2013 precipita poco sopra i 30mila euro. Per le donne sotto i 40 anni nello stesso periodo il calo ha superato il 20% (-20,4%).
Di qui l’appello della presidente di Inarcassa (ingegneri-architetti), Paola Muratorio, al governo: “Il bonus da 80 euro vada anche ai professionisti, non soltanto ai lavoratori dipendenti. Non è una provocazione – annota – probabilmente ci si sta dimenticando che stiamo parlando di lavoro vero, non di categorie ricche, né di quella famosa casta che esisteva, forse, una volta”.
Anche per questo la partita dei fondi europei è troppo cruciale per poter essere persa. A mettere in guardia sulla necessità di un’applicazione corretta della chance fornita dalla Ue – come riferiamo in un altro servizio pubblicato da giornalistitalia.it, ndr – è Gianni Pittella, capogruppo Pse al Parlamento Ue: “La nuova programmazione dei finanziamenti Ue (2014-2020) prevede – dice – che le Casse previdenziali e altri organismi delle professioni possano candidarsi per ottenere le sovvenzioni. Ma è importante che ciò venga rispettato dalle autorità attuatrici”, soprattutto le Regioni, che gestiscono “almeno il 90% fondi”. E mentre il sottosegretario Luigi Bobba parla di “partite Iva” come di veri e propri driver economici, il vicepresidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani, avverte: “una politica forte per la crescita non si può fare senza guardare alle professioni liberali”. (Ansa)
Andrea Camporese: “Tasse: nella legge di Stabilità ci aspettiamo segnali positivi”