ROMA – È un Mentana scatenato a farla da protagonista, i questi giorni difficili, sul web. Scatenato e arguto, se è vero – come è vero – che è bastato un nuovo post sulla sua pagina Facebook per dar vita ad una parola che, ne siamo sicuri, passerà alla storia. Commentando, ancora una volta, l’ennesima riflessione (si fa per dire) sui social, il direttore del Tg de La7 non ci ha pensato due volte ad etichettare l’utente – in effetti davvero poco illuminato, al pari del suo commento riferito, manco a dirlo, al terremoto del centro Italia – come un “webete”.
Neologismo – questo sì pieno di luce e di ironia da numeri uno, anche se qualcuno giura che non sia nuovo di zecca, – formato dai termini “web” ed “ebete”, che ha conquistato, in una manciata di ore, il popolo di Facebook e Twitter.
“Lei è un webete”, ha scritto Enrico Mentana all’improvvisato editorialista da social, dopo di che ci hanno pensato gli altri utenti a sviscerare il significato della parolina: “#webete, colui che, già idiota di suo, accende un PC e usa una tastiera”, twitta uno, e l’altro rilancia: “Webete è la parola del secolo, Chicco Mentana grazie di esistere”.
C’è di più: accanto a chi l’ha ribattezzata “parola dell’anno”, c’è anche chi ha proposto di inserire “webete” nel vocabolario, facendo appello all’Accademia della Crusca. Enrico “mitraglia” Mentana ha colpito ancora. Nel segno. (giornalistitalia.it)
Il neologismo creato dal giornalista sta facendo esultare la Rete, quella intelligente