Il presidente del Lingotto sostiene che al gruppo editoriale non servono investimenti

Elkann: “La Fiat ha salvato Rcs dal fallimento”

John Elkann

John Elkann

Rcs MediaGroupTORINO – “Per senso di responsabilità la Fiat si è impegnata a salvare Rcs dal fallimento. La partecipazione non l’abbiamo decisa né io, né Sergio Marchionne, l’abbiamo trovata. Oggi le cose vanno molto meglio, tant’è che Rcs non ha bisogno di altri investimenti”.
Così il presidente della Fiat, John Elkann, ha risposto oggi ai giornalisti nel corso della conferenza stampa organizzata a margine dell’Assemblea degli azionisti che ha approvato il Bilancio 2013 della casa automobilistica torinese. Esprimendosi a sostegno della Politica in materia di remunerazioni della Società, l’Assemblea ha, invece, rinnovato per la Fiat l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie per 1,2 miliardi di euro comprensivi di 259 milioni di euro relativi alle azioni proprie già detenute.
E’ stata, inoltre, rinnovata l’autorizzazione già in essere relativa all’acquisto ed alla disponibilità di azioni proprie anche attraverso società controllate, revocando contestualmente l’analoga delibera assunta dall’assemblea del 9 aprile 2013. L’autorizzazione riguarda un numero massimo di azioni tale da non eccedere il limite di legge sul capitale sociale ed il controvalore massimo di 1,2 miliardi di euro, tenuto conto delle azioni Fiat già detenute dalla Società per 259 milioni di euro. Come noto, gli acquisti sono al momento sospesi e l’autorizzazione non comporta alcun obbligo di acquisto.
Quanto ad Rcs, John Elkann ha sottolineato che la Fiat pensava che Rcs potesse essere “una società normale”, ricordando il dibattito sul tema “editori puri o non puri” che, alla fine, si risolve in una buona o cattiva gestione, indipendentemente dall’assetto proprietario.
Quindi, il presidente della Fiat si è soffermato sulla “normalizzazione” del gruppo editoriale ricordando la riduzione del Cda, avvenuta due anni fa, senza esponenti diretti degli azionisti. Le decisioni assunte venerdì scorso dal Cda vanno, appunto, in questa direzione e prevedono “la conversione delle categorie di azioni e maggiore presenza degli azionisti di minoranza”. Insomma, ha concluso Elkann, in una società con oltre il 30 percento di azionisti cosiddetti istituzionali, “la cosa che a Sergio e a me dà più soddisfazione è che in un anno le cose vanno molto meglio, tanto che la Fiat anticiperà al 2014 quello che voleva fare nel 2015 con risultati superiori alle aspettative. Basti pensare che, dall’aumento di capitale, il titolo Fiat in Borsa ha fatto registrare un aumento del 40 percento”.

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