BOLOGNA – Il Comitato di redazione de il Resto del Carlino esprime solidarietà alla collega Elisabetta Rossi, collaboratrice della redazione di Pesaro, sottoposta ad indagine dalla procura di Pesaro per favoreggiamento del traffico illegale di nidi di falco, istigazione alla rivelazione di segreti d’ufficio per ottenere un ingiusto vantaggio patrimoniale di 9 euro lordi (la retribuzione dell’articolo che ha scritto) e per pubblicazione di atti coperti da segreto. I fatti riguardano una indagine cominciata sette mesi fa, con perquisizioni e sequestri.
La collega sarebbe colpevole solo di avere avere fatto il proprio lavoro scrivendo appunto articoli su un’inchiesta che riguardava i predoni di falchi nelle Marche. Per questo ha subìto una perquisizione domiciliare con sequestro del telefonino, annullato poi dal Riesame e reiterato dal pubblico ministero, che l’ha già interrogata per farsi dire la fonte sentendosi rispondere che si appellava al segreto professionale. Ora è stato addirittura chiesto un incidente probatorio per interrogarla di nuovo con un militare della forestale sospettato di averle dato notizie.
Le accuse che vengono mosse alla cronista prevedono oggi nel nostro Paese dai 2 ai 5 anni di carcere. Il 30 luglio è stato chiamato in procura a Pesaro anche Luigi Luminati, capocronista della redazione di Pesaro, come persona informata sui fatti. Come Cdr riteniamo inaccettabile questo comportamento non solo irrispettoso e gravissimo nei confronti della collega, ma di tutta la categoria.
Siamo davanti a un atteggiamento persecutorio e ingiustificabile da parte dalla procura che va subito arginato per permettere a questo Paese di continuare ad avere una stampa libera degna di un Paese civile.
Il Cdr de Il Resto del Carlino