ROMA – Saranno convocate per domenica 8 ottobre (con eventuali secondo turno e ballottaggio il 15 e il 22) le elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e, quindi, dei Consigli regionali. Dopo il nulla osta del Ministero della giustizia, il presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Nicola Marini, ha ricevuto oggi il via libera anche dalla Conferenza nazionale dei presidenti e vice presidenti, riunita a Roma per individuare una data che evitasse la convocazione in piena estate, considerato che la proroga scadrà il 30 giugno.
Le elezioni avrebbero dovuto svolgersi nel giugno 2016 e sono state prorogate per mettere a punto i decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria, nell’ambito dei quali sono stati definiti i criteri per l’elezione del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti che potrà avere al massimo 60 consiglieri, dei quali 40 giornalisti professionisti e 20 pubblicisti, dei quali due (1 professionista e 1 pubblicista riservati alle minoranze linguistiche). Cancellata la penalizzante ipotesi del Collegio unico tra Abruzzo e Molise, che avrebbe privato i molisani della rappresentanza in Consiglio nazionale, si va al voto, comunque, con la consapevolezza che il massimo organismo elettivo della categoria dei giornalisti non rispecchierà la reale situazione numerica del territorio.
I professionisti eleggeranno 1 rappresentante per ogni regione, più 1 eletto dalle minoranze linguistiche in collegio unico nazionale, per un totale di 21 consiglieri, mentre gli altri 19 verranno distribuiti alle regioni con un numero di professionisti superiore a mille o frazione di mille, fermo restando il limite complessivo di 40 consiglieri professionisti e tenendo conto che nessun Ordine può ottenere più di un quinto dei rappresentanti, ovvero più di 8 consiglieri professionisti.
In base agli iscritti al 31 dicembre 2016, a beneficiare di ulteriori consiglieri professionisti sarebbero: Lombardia (8 che si riducono a 7 per via dello sbarramento), Lazio (7), Emilia Romagna, Campania, Piemonte, Veneto, Toscana e Sicilia (1).
I pubblicisti, invece, eleggeranno 1 consigliere nazionale per ogni regione, ma verranno proclamati eletti i primi 19 escludendo quello che avrà ottenuto il minor numero di preferenze. Inoltre, i rappresentanti delle minoranze linguistiche non potranno appartenere alla stessa minoranza. (giornalistitalia.it)
Disco verde dal Ministero della Giustizia e dalla Conferenza dei presidenti regionali