ROMA – “Il dovere di rispettare la legge vigente che, in assenza dei provvedimenti attuativi di quella che sbrigativamente ed erroneamente viene da alcuni definita la riforma dell’Ordine dei giornalisti, mi obbliga ad indire le elezioni per il rinnovo del Consiglio nazionale con le norme che hanno fin qui regolato la vita dell’Odg”. Un atto dovuto, quello con il quale il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino, ha convocato le elezioni per il 22 e 29 gennaio 2017 in prima e seconda convocazione, con eventuale ballottaggio il 5 febbraio. Nessuna forzatura, ma semplicemente l’obbligo di indire le elezioni quaranta giorni prima della scadenza naturale. Elezioni che, ovviamente, in assenza dei decreti attuativi della legge di riforma approvata dal Parlamento, sono state indette con le vecchie regole, quindi per l’elezione di 160 consiglieri nazionali a fronte dei 60 previsti dalla nuova legge. Una convocazione che, molto probabilmente, rimarrà solo sulla carta perché quasi certamente sarà superata col decreto Milleproroghe del Governo che, così, avrà il tempo necessario ad emanare i decreti attuativi mantenendo, nel frattempo, in vita l’attuale Consiglio nazionale, salvo la meno probabile decisione di nominare un commissario.
“Ho segnalato – afferma Iacopino – questo rischio, fin dal 27 ottobre, al Signor Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, con una lettera che qui integralmente richiamo. Ho avuto assicurazioni che il Ministro ha fatto quanto di sua competenza. Resta, però, per me e per i Consigli regionali il dovere di rispettare le norme vigenti, che non sono quelle che molti auspicano e che, personalmente, attendo con speranza liberatoria di porre fine ad una sterile e a volte strumentale contrapposizione tra quanti dichiarano di volere la riforma della legge sull’Ordine e quanti si opporrebbero solo perché chiedono per tutta la categoria un rispetto reale e non recitato nelle riunioni”.
Iacopino sostiene, infatti, che “l’articolo 16 del D.P.R. 115/1965 prevede per il presidente del Cnog il dovere di indire le elezioni almeno 40 giorni prima della scadenza della consiliatura, fissata al 31 dicembre 2016. Pur non avendone obbligo alcuno in base alla legge, ha preventivamente comunicato al Comitato esecutivo, in data 8 novembre, e al Consiglio nazionale, oggi, che ho indetto le elezioni per il rinnovo del Cnog, fissando le date nelle tre domeniche del 22 e 29 gennaio 2017 e 5 febbraio (per l’eventuale turno di ballottaggio)”.
“Non era materialmente possibile – aggiunge il presidente del Cnog – procedere alle elezioni nel mese di dicembre, non solo per la consolidata prassi di celebrarle in epoca successiva alla scadenza (sancita perfino con legge n. 165 del 2004, aggiornata dalla legge di stabilità del 2015 per quanto concerne le Regioni), ma anche per due motivi: 1) le difficoltà logistiche a stilare un calendario con tre domeniche consecutive utili in un mese ricco di festività; 2) il desiderio di consentire al Governo di avere un po’ di tempo in più per mettere a punto i decreti attuativi della legge delega, con i passaggi parlamentari che richiedono almeno 40 giorni”.
“Ho ritenuto, inoltre – conclude Iacopino – per rispettare quanto previsto dal D.L. 293/1994, convertito con modificazioni dalla legge 444 del 1994 e dall’articolo 23 della legge 69/1963, in base ai doveri che mi derivano dal sopra citato articolo 16 del D.P.R. 115/1965, di stabilire che il nuovo Consiglio nazionale si riunirà il 13, 14 e 15 febbraio per il rinnovo della cariche, rispettando così le prescrizioni che riguardano gli obblighi e i limiti legati all’ordinaria amministrazione. Ho altresì ricordato, nei giorni scorsi, ai Consigli regionali che per loro vige l’obbligo, previsto dalla stessa legge vigente (art 4 della legge n. 69/1963) di convocare l’assemblea per le elezioni almeno venti giorni prima della scadenza della consiliatura, cioè entro il 12 dicembre. Tale obbligo non riguarda tre regioni (Umbria, Sardegna e Trentino Alto Adige) che hanno una scadenza successiva alla fine dell’anno e non sono stati, quindi, prorogati. Come di consueto, i Consigli regionali potranno avvalersi della facoltà di indire le elezioni – senza violare alcuna norma – nelle giornate già fissate per il rinnovo del Cnog”. (giornalistitalia.it)
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