ROMA – La Digos di Roma, d’intesa con la procura della Capitale acquisirà, nelle prossime ore, nella sede di Mediaset, il filmato mandato in onda ieri sera dalla trasmissione di Italia 1 “Le Iene” e nel quale viene denunciata una serie di brogli nel voto all’estero.
L’acquisizione del filmato servirà a svolgere tutti gli accertamenti utili a verificare se si configurano ipotesi di reato, assicurano alla Digos.
«Mentre gli italiani stanno ancora votando, scoprirete stasera grazie a “Le Iene” una compravendita di 3.000 voti a Colonia, in Germania, documentata da un filmato esclusivo, ripreso 4 giorni fa con una candid camera. E il filmato ha dell’incredibile». Così, ieri sera, nel bel mezzo del tourbillon elettorale, Nadia Toffa & Co hanno lanciato il servizio di Filippo Roma sui brogli che sarebbero avvenuti nel voto degli italiani all’estero. Servizio che è possibile rivedere sul sito internet del programma di Italia 1 (https://www.iene.mediaset.it/video/elezioni-la-compravendita-di-3000-voti_13168.shtml).
Ricordando di avere già denunciato con quattro servizi la possibilità di brogli con il voto degli italiani all’estero, «grazie alla testimonianza di “cacciatori di plichi”, ovvero cacciatori di schede ancora da votare», le Iene spiegano che «purtroppo, da allora non è cambiato nulla e nessuno è intervenuto».
«Anzi, secondo le nostri fonti, – incalzano Roma e compagni – la situazione è addirittura peggiorata: le schede non vengono solo raccolte con il “porta a porta”, ma vengono pure comprate quelle stampate direttamente dalle tipografie. La truffa, ai danni dei diritti politici di tutti, coinvolgerebbe anche alcuni consolati. Con cifre economiche e di numero di voti che spaventano». E ancora: «Il cacciatore di plichi che avevamo già sentito con queste elezioni avrebbe guadagnato, soltanto lui, 3.350 euro».
La redazione de Le Iene mette le mani avanti: «Per carità, il rischio che si tratti delle sparate di qualche imbroglione c’è sempre».
Eppure, le Iene raccontano di essersi infiltrate “in una vera e propria trattativa e l’abbiamo documentata. Oggetto di scambio: 3.000 voti”.
«Questo è quello che abbiamo trovato noi, in una sola città e in soli due giorni. E a questo punto – si chiedono – sono troppe le domande aperte. Quante situazioni come questa ci sono state in giro per il mondo per queste elezioni? È possibile che un candidato all’estero possa comprarsi la sua elezioni? Avevamo già denunciato lo scandalo: perché non è stato fatto niente per evitare questa vergogna?». (giornalistitalia.it)
La Digos di Roma acquisirà il filmato sulla compravendita di 3000 voti in Germania