IL CAIRO (Egitto) – Arrestata, minacciata di essere processata da un tribunale militare ed espulsa dall’Egitto: è quanto è accaduto alla giornalista Bel Trew del Times, fermata a fine febbraio da poliziotti in borghese dopo un’intervista in un locale nel centro del Cairo.
Il Telegraph e il Guardian rilanciano la vicenda di Trew, che ha denunciato di essere stata trattenuta per diverse ore senza avere la possibilità di contattare un legale o diplomatici britannici. Poi la “scelta”: o un “processo in un tribunale militare” o un volo per lasciare l’Egitto.
“A meno di 24 ore dal fermo, mi hanno fatto salire su un aereo senza niente di più che i vestiti che avevo indosso”, scrive la giornalista nell’articolo sulla sua esperienza: “adoro l’Egitto, ma non posso tornarci e nessuno dice il perché”. “Ho vissuto in Egitto per sette anni, è la mia amata casa e non sono sicura di poterci tornare”, denuncia su Twitter a due giorni dalle elezioni presidenziali di lunedì nel Paese. Come altri ancora non so cosa sia accaduto”.
“Le circostanze del suo fermo e le minacce contro di lei erano sufficientemente stravaganti da suggerire che ci fosse un errore, basato su un malinteso”, afferma il Times in una dichiarazione rilanciata dal Telegraph. “Ora è chiaro – spiega – che le autorità non hanno alcuna intenzione di consentirle di
Il Times condanna “questo tentativo da parte delle autorità egiziane di intimorire i media e mettere a tacere il nostro lavoro”, denunciando come tutto “questo sia tristemente in linea con l’intensificarsi di un clima di oppressione che il presidente al-Sisi ha creato per la stampa nazionale e internazionale”. Sinora nessun commento alla vicenda è arrivato dalle autorità egiziane. Una portavoce dell’ambasciata britannica al Cairo, citata dal
Guardian, ha confermato che non sono ancora chiare le motivazioni dell’espulsione di Bel Trew. “Il ministro degli Esteri – ha aggiunto – ha sollevato la questione direttamente con il ministro degli esteri egiziano. Le autorità egiziane non hanno condiviso nessuna prova di illeciti. Continueremo a fare pressioni sul caso”.
Secondo Committee to Protect Journalists allo scorso dicembre erano 20 i giornalisti egiziani in carcere in Egitto. Il Paese viene descritto da Reporters sans frontières come “la più grande prigione al mondo per i giornalisti”. (adnkronos)
Arrestata e imbarcata su un aereo per evitare il processo in un tribunale militare