ROMA – Radio e televisione si confermano motori del sistema dei media italiano sia dal punto di vista economico che dell’impatto nella relazione con il pubblico nel tempo della rivoluzione digitale che introduce complesse e asimmetriche sfide concorrenziali. La relazione dell’Agcom illustrata dal presidente Giacomo Lasorella alla Camera dei deputati compie, infatti, un’analisi puntale e oggettiva della realtà di un sistema che va sostenuto nelle sfide che lo vedono impegnato ad affermare i valori culturali e democratici dell’Europa e del suo pluralismo.
Il settore dei servizi media audiovisivi (televisione, radio, quotidiani e periodici) vale 11,5 miliardi di euro nel 2023 e al suo interno continua a crescere il peso relativo della televisione, a 8,2 miliardi di euro nel 2023 (+1,3), e anche la radio è in ripresa (+5% sul 2022).
Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Televisioni, afferma che «la riforma della legge sull’editoria, invocata come necessità anche dal presidente Lasorella, è una questione che interpella il legislatore e lo chiama a considerare un’iniziativa moderna, di equilibrio e garanzia delle prospettive di libertà e pluralismo, non solo per la stampa come era intesa un tempo (cioè, nel 1981 con la legge 416), ma per tutti i media professionali».
«Si tratta di pensare – sottolinea Siddi – a una legislazione da sottrarre al gioco delle parti e da pensare per l’interesse generale del libero esercizio delle attività di informazione e di creatività artistica e culturale, in una visione di gestione delle opportunità digitali e di innovazione e con un’attenzione assoluta alla sostenibilità. In questo quadro dovranno essere pensati interventi che guardino al futuro e consentano di affrontare le nuove sfide anche attraverso misure di sostegno al lavoro e l’occupazione professionale e investimenti in formazione e innovazione continua. Un vero sostegno all’economia di un settore articolato che non può prescindere da giornali, radio, televisioni, e opportunità offerte dalla Rete».
«Nel frattempo, – osserva Siddi – bene ha fatto il presidente Lasorella ad affrontare le questioni del servizio universale per l’accesso a Internet, delle linee guida per la regolazione dell’attività degli influencer, e per la massima apertura e collaborazione sull’attuazione del regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act), l’attività più sfidante di questo tempo, che vede il sistema radiotelevisivo in prima linea. Un ringraziamento particolare lo esprimiamo, infine, per la rafforzata e qualificata attività di contrasto alla pirateria online e di sostegno alla corretta remunerazione del copyright». (giornalistitalia.it)
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