ROMA – La preoccupazione? È figlia del senso di responsabilità. Ma non è sorella della paura. L’Assemblea nazionale dei delegati Casagit ha adottato un provvedimento coraggioso. Ma che rappresenta un vero atto di fiducia nei confronti del gruppo posto a capo della Cassa sanitaria dei giornalisti italiani.
L’annus horribilis della categoria s’è manifestato nei numeri che, per la prima volta in sei anni, fanno registrare il segno meno in sede di ratifica di bilancio e di previsione dell’esercizio futuro: la Cassa Autonoma di Previdenza e Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani “Angiolo Berti” chiude con un disavanzo di 758mila euro che preoccupa sì, ma appunto non fa paura.
A fronte di questi numeri, si consolida infatti la riserva tecnica che supera i 35,5 milioni di euro assicurando le coperture necessarie a sopportare questi e ben altri scompensi e che dimostra, in maniera evidente, la qualità del lavoro prodotto dal presidente Daniele Cerrato, dal direttore generale Francesco Matteoli e da tutti i componenti del Consiglio d’amministrazione.
L’approvazione della delibera che certifica il disavanzo è stata, infatti, approvata all’unanimità al termine di un confronto responsabile a più voci, proiettato verso la ricerca delle strategie migliori per far sì che i numeri possano presto tornare in linea con quelli degli anni precedenti.
Una sfida possibile, che i giornalisti italiani dovranno centrare nonostante la grave crisi che attraversa il settore e che ha stravolto le aspettative degli stessi Istituti di categoria.
Perché la Casagit va in disavanzo? Perché si sono ridotti vertiginosamente i contratti giornalistici, con la perdita di centinaia di art. 1. Teoricamente, se la Casagit non avesse adottato per tempo le misure necessarie ad assicurare una costante capacità di innovazione al suo interno, il disavanzo avrebbe potuto presentare forbici ben maggiori.
Da dove si riparte, dunque? Dall’impegno assunto da Cerrato e dai suoi più stretti collaboratori: ottimizzare i servizi della Cassa ed esternalizzarli aprendoli al maggiore sindacato italiano dei commercianti, la Confcommercio, pronta a entrare (con modalità al vaglio dei vertici dei due organismi) nella grande famiglia Casagit. Una alleanza che consentirà ai giornalisti di rafforzare la propria componente economico-finanziaria e ai commercianti italiani di beneficiare, in materia sanitaria, di vantaggi concreti che nessun altro istituto in Italia sarebbe in grado di assicurare. (giornalistitalia.it)
Pier Paolo Cambareri