MILANO – La voce di Elides Rojas, caporedattore del venezuelano Diario El Universal, finito in carcere per i suoi articoli, non avrebbe avuto cassa di risonanza adeguata senza EditoRed, il network di cui fa parte, (https://www.editored.org/).
Molto attivo e in crescita, EditoRed tiene insieme e mette a confronto giornalisti ed editori di due continenti, due aree del mondo, Europa e America Latina, e ciò che sta succedendo in questi ultimi tempi in queste aree, proprio in Venezuela, sta testando la bontà del suo ruolo di scambio di informazioni e buone prassi sulla libertà di pensiero, sul voto, specie in momenti di crisi della democrazia.
Grazie alla tecnologia, è possibile segnalare, amplificare le denunce, suggerire soluzioni, informare gli altri colleghi di cosa succede anche sul versante dell’evoluzione dei media tradizionali costretti a grandi cambiamenti dall’avvento dell’intelligenza artificiale e dal suo utilizzo nell’informazione.
La nascita della rete transnazionale
Il nucleo iniziale del network si è formato già dal 1992 a partire da Santiago del Chile, Madrid, Berlino-Colonia, Bogotá, Valencia e Santiago de Chile, sempre nell’ambito dell’attività preparatoria nel campo della comunicazione per le assemblee dei leader Celac – Ue.
Poi, nel luglio del 2023, il salto di qualità: EditoRed si è strutturata come Associazione degli editori di media dell’Unione Europea e dell’America Latina e ha già tenuto quest’anno, tra Madrid e Bruxelles, il VII Congresso degli Editori dei Media dell’Unione Europea e dell’America Latina, giusto un attimo prima delle elezioni europee, dedicato al tema “La qualità dell’informazione e la credibilità della comunicazione mediatica come garanti della democrazia”.
L’anima di questa complessa operazione è Jesús González Mateos, giornalista e fondatore in Spagna del Gruppo Prestomedia, presidente dell’Associazione EditoRed, “dedicata alla difesa del libero esercizio della professione giornalistica, della libertà di espressione, in particolare dei giornalisti e dei media, siano essi associati o meno”. Per questo c’è molta attenzione sull’iter delle leggi che minano la libertà di espressione ma anche su quelle che la proteggono.
Allo stesso modo, l’associazione punta a condividere le buone prassi giornalistiche sviluppate su entrambe le sponde dell’Atlantico. Formazione e incontri virtuali e in presenza fanno parte delle attività permanenti, specie con l’obiettivo di migliorare l’informazione e la comprensione tra Unione Europea e America Latina.
Due aree del mondo, lo sappiamo bene, divise anch’esse all’interno, basti pensare al concetto di appartenenza alla razza ispanica studiata da Salvador de Madariaga che urta contro il sogno di un’America latina coesa mentre lo slancio europeista del federalista Altiero Spinelli prende le mosse dall’analisi delle divisioni profonde tra stati sovrani all’interno dell’Unione europea.
Gonzales Mateos tiene a ricordare che EditoRed «non è costituita per rappresentare gli interessi economici dei media, ma quelli che hanno a che fare con l’esercizio della professione giornalistica; per questo è aperta alla partecipazione di editori e imprese di comunicazione, mantenendo linee di dialogo e di collaborazione con organizzazioni giornalistiche indipendenti e con quelle che difendono la libertà di stampa».
L’impegno è per aprire un ponte di comprensione tra le società europee e latinoamericane, in particolare, ma anche al mondo intero globalizzato, con l’obiettivo di valorizzare la loro ricchezza culturale, per contribuire alla soluzione dei loro problemi, per superare stigmi e pregiudizi, per diffondere nuove visioni, per contribuire alla comprensione del mondo complesso e interconnesso in cui ci sviluppiamo, per creare ponti verso la pace. (giornalistitalia.it)
Rita Fatiguso