SAN MARINO – Il ricorso alle cause civili con richiesta di risarcimento danni ai giornalisti, nel tentativo di imporre il bavaglio o l’autocensura, sta diventando una prassi anche a San Marino.
L’Unione Sammarinese Giornalisti e Fotoreporters, che ha visto immediatamente schierarsi al proprio fianco la Federazione europea dei giornalisti, alla quale è affiliata, denuncia, infatti, che “nel corso del 2016 due cause civili sono state intentate nei confronti di giornalisti associati Usgi, con richieste di risarcimento danni per articoli considerati lesivi per l’immagine” di un “noto avvocato che ha una posizione di leader nel mondo bancario e finanziario della Repubblica di San Marino”.
Usgi ed Efj si riferiscono, in particolare, a due cause civili – con richiesta danni, rispettivamente, di 250 mila e 300 mila euro – intentate dall’avvocato per “danno di immagine”.
La Federazione europea dei giornalisti rilancia, dunque, la denuncia fatta dall’Usgi, nel novembre scorso, sulla “sproporzione del risarcimento danni richiesto da cause civili nei confronti dei mezzi di informazione locali che in questo modo si configurano come delle vere e proprie ingerenze e lesioni del diritto di espressione e di cronaca”.
Esprimendo “grande preoccupazione” per lo stato della libertà di stampa nella Repubblica del Titano, l’Unione Sammarinese Giornalisti e Fotoreporters ritiene che “le vessazioni risultano ancora più gravi se si considerano le cariche pubbliche, quindi influenti, ricoperte dai soggetti attori della vicenda”.
Usgi ed Efj ricordano anche che “il Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa ha già fatto alcune raccomandazioni sulla libertà dei media a San Marino, con particolare riferimento al recente provvedimento legislativo che conferisce ampi poteri a un organismo principalmente di nomina politica”.
Due nuovi casi, insomma, che per il sindacato dei giornalisti sammarinesi confermano la “preoccupante tendenza cui abbiamo assistito in questi ultimi anni”. (giornalistitalia.it)