ROMA – Sono 121 i candidati al Consiglio di amministrazione della Rai, per il prossimo triennio, composto da sette membri: 2 designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, conformemente ai criteri e alle modalità di nomina dei componenti degli organi di amministrazione delle società controllate direttamente o indirettamente dal Ministero dell’economia e delle finanze, uno dei quali rivestirà la carica di amministratore delegato e l’altro, secondo la prassi, quella di presidente con il voto di gradimento espresso dai due terzi della Commissione di Vigilanza; 2 eletti dalla Camera dei deputati, 2 dal Senato della Repubblica e 1 dall’assemblea dei dipendenti titolari di un rapporto di lavoro subordinato da almeno tre anni consecutivi.
Per i 2 che dovrà eleggere la Camera sono state presentate 70 candidature; per i 2 del Senato, invece, 51. Gli elenchi sono stati pubblicati sui siti dei due rami del Parlamento, come previsto dall’articolo 63, comma 16, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 208.
Due gli uscenti che hanno ripresentato la candidatura: Simona Agnes e Davide Di Pietro (eletto dai dipendenti). Fanno, inoltre, parte dell’attuale Cda: Roberto Sergio (amministratore delegato), Marinella Soldi (presidente), Francesca Bria, Igor De Biasio, Alessandro di Majo.
La composizione del consiglio di amministrazione è definita favorendo la presenza di entrambi i sessi e un adeguato equilibrio tra componenti caratterizzati da elevata professionalità e comprovata esperienza in ambito giuridico, finanziario, industriale e culturale, nonché, tenendo conto dell’autorevolezza richiesta dall’incarico, l’assenza di conflitti di interesse o di titolarità di cariche in società concorrenti.
Possono essere nominati membri del consiglio di amministrazione i soggetti aventi i requisiti per la nomina a giudice costituzionale ai sensi dell’articolo 135, secondo comma, della Costituzione o, comunque, persone di riconosciuti onorabilità, prestigio e competenza professionale e di notoria indipendenza di comportamenti, che si siano distinte in attività economiche, scientifiche, giuridiche, della cultura umanistica o della comunicazione sociale, maturandovi significative esperienze manageriali. Ove siano lavoratori dipendenti vengono, a richiesta, collocati in aspettativa non retribuita per la durata del mandato.
I componenti del consiglio di amministrazione restano in carica per la durata di tre anni e scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio dell’esercizio sociale relativo all’ultimo anno di carica. I componenti del consiglio di amministrazione sono rieleggibili una sola volta.
Gli amministratori percepiscono un compenso pari a euro 66.000 annui lordi. Oltre al compenso, il Presidente percepisce una remunerazione per le deleghe pari a euro 114.000 annui lordi; l’amministratore delegato, oltre al compenso, percepisce invece una remunerazione per le deleghe pari a euro 174.000 annui lordi. (giornalistitalia.it)
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