TORINO – Il Piemonte ha una “voce” giornalistica in più, anche se la testata, con pudore sabaudo, recita semplicemente “Corriere Torino”. Si tratta dell’edizione regionale del Corriere della Sera che va ad aggiungersi a analoghe iniziative già realizzate per il Nord-Est e per il Mezzogiorno. Quarantamila copie di tiratura che, complice la curiosità dell’esordio, sono andate esaurite fin da mezzogiorno ma, per comprendere quale peso potrà avere questa iniziativa, occorrerà attendere almeno una quindicina di giorni.
Certo, fin da adesso, è un’opportunità che arricchisce il panorama informativo, smuove qualche pigrizia editoriale e offre una scelta in più. Fino a qualche tempo fa La Stampa e Repubblica rappresentavano due punti di vista ma, dopo la fusione, le prospettive di entrambi si sono assai avvicinate e, quasi, sovrapposte.
L’ampliamento delle edizioni del Corriere è dovuta alla scelta di Urbano Cairo, piemontese doc e patron del Torino-calcio. Se ne parlava da almeno un paio d’anni cioè da quando, a capo di una cordata, ha acquisito l’editrice Rcs. Però il via libera è stato di mese in mese ritardato fino a oggi. Ventotto pagine di dorso che hanno la pretesa di assicurare non solo una cronaca, ma un vero e proprio secondo giornale quotidiano.
Dalle redazione del Corriere in via Solferino, parole di ottimistico entusiasmo, a cominciare dal direttore Luciano Fontana che, firmando un editoriale con l’immagine di Cavour che sta leggendo il suo giornale, si rivolge direttamente ai possibili nuovi lettori: “Scusate il ritardo”. Per aggiungere: “Abbiamo giocato, ironicamente, con l’immagine del conte Camillo Benso per tributare un omaggio a un grande piemontese, vero italiano”. Di Cavour cita la frase “sono figlio della libertà, a lei devo tutto ciò che sono” per assicurare che quello è il comandamento destinato a regolare il rapporto del giornale con l’opinione pubblica.
La nuova edizione piemontese si avvale della direzione di Umberto La Rocca che, prima di approdare al Corriere, è stato vice direttore de La Stampa e direttore del Secolo XIX. A coadiuvarlo Enrico Caiano, torinese che torna a casa dopo che, dal 1996, aveva traslocato a Milano e Carmine Festa in arrivo dal Corriere del Mezzogiorno.
Il titolo di apertura dell’edizione regionale è stato affidato a Massimo Gramelllini che, nato giornalisticamente a La Stampa dove aveva ricoperto il ruolo di vice direttore, è passato al Corriere. “Buongiorno Torino” è il titolo del suo intervento, scritto con l’arguzia e con l’ironia ch l’ha accompagnato nella sua vita professionale. “Confesso: il Corriere a Torino è una delle tre cose che mai avrei creduto di vedere nel corso della mia vita. Le altre due esemplifica sono la Dc all’opposizione e la Juve in serie B. Una è avvenuta e l’altra è tecnicamente impossibile perché chiunque fa politica in Italia o è già democristiano di suo oppure lo diventa appena arriva al potere”.
Il Corriere a Torino, però, è un evento di assoluto rilievo. “Non un favore che il giornale rende alla città, ma il contrario” perché “senza la cronaca di Torino, era come se gli mancasse un braccio”.
La redazione punta sulle firme di Andrea Rinaldi per l’economia, Manlio Gasparotto e Gianpiero Timossi per lo sport (all’esordio due pagine di intervista al “gallo” del Torino-calcio Andrea Belotti). Alle squadre della città sono dedicate due rubriche: una affidata a Gramellini che si firma “granata da legare” e l’altra a Massimo Giletti con le riflessioni su “bianconero è…”
La politica è affidata a Gabriele Guccione che esordisce riferendo degli “eventi cancellati” in seguito al disastro di piazza San Carlo, in occasione della finale di Champion. La cultura si avvale della firma di Barbara Notaro che, il giorno dell’arrivo in edicola, propone un’intervista alla presidente del museo del cinema Laura Milani.
La sede piemontese del giornale è a Torino, in Galleria San Federico, nel cuore della città, fra via Roma, piazza Castello e piazza San Carlo. È il luogo di lavoro di Massimiliano Nerozzi, 45 anni, in uscita da La Stampa, Paolo Coccorese che, di anni, ne ha 32, pure strappato a La Stampa e Giovanni Falconieri che occupava un posto nella redazione di “Cronaca Qui” addetto ai resoconti giudiziari.
Meo Ponte e Gabriele Ferraris, pensionati di fresco, hanno deciso di non appendere la penna al chiodo. Uno, dopo una vita da cronista a Repubblica e l’altro, impegnato sul fronte della cultura cittadina, hanno deciso di rimettersi in gioco. Con loro, alcune firme interessanti: Marco Imarisio e Francesco Battistini che, inviati al Corriere, setacceranno il Piemonte a caccia di storie curiose. E, poi, Giampaolo Ormezzano, storico direttore di Tuttosport, che, alla vigilia degli 80 anni, si occupa di una rubrica sulle “persone che ci hanno appena lasciato”: L’esordio è l’addio a Silvano, un fioraio “che aveva il petalo giusto per ogni cliente”. (giornalistitalia.it)
Riccardo Del Boca
CAIRO: “COPRIREMO L’INTERO PIEMONTE”
TORINO – Torino è una grande città e non eravamo presenti con una redazione sul territorio. Era sicuramente una mancanza importante, era come se al Corriere mancasse un pezzo, adesso invece finalmente con il Corriere Torino abbiamo un giornale dedicato totalmente alla città, 28 pagine ricche di tutto quello che accade e poi ci allargheremo a tutto il Piemonte”. Così Urbano Cairo a margine della presentazione del nuovo dorso del Corriere della Sera oggi a Torino.
“Un investimento importante – ha aggiunto – che avrei voluto fare subito, ma per farlo bene ci voleva del tempo. Adesso siamo qui con una bella redazione di gente che ha voglia di cercare notizie trattandosi in maniera libera e approfondita”. Ed a chi gli chiedeva degli obiettivi di vendita, Cairo ha replicato : “Non rispondo per scaramanzia. Ogni volta che ho fatto delle previsioni non le ho mai azzeccate, è importante essere prudenti. L’obiettivo è fare tornare a leggere gente che non lo fa più, di incuriosire persone che non leggono cosi’ tanto, magari di aumentare le copie aumentate in settimana. Certo – ha concluso – a Torino la competizione aumenterà”.
Alla presentazione del nuovo giornale erano presenti tra gli altri il sindaco di Torino, Chiara Appendino, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, e Massimo Giletti. (agi)
FONTANA: “VISIONE NAZIONALE E MONDO LOCALE”
“I nostri lettori troveranno la visione nazionale del Corriere della Sera, affiancata al racconto di quanto succede nel mondo locale, in una veste autorevole, dinamica e di altissimo livello qualitativo – spiega il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana –. Con Umberto La Rocca abbiamo costruito un giornale nuovo, che riesce a toccare ogni ambito e ogni registro, riuscendo così a rappresentare il territorio in ogni suo aspetto”.
“Con l’edizione di Torino il Corriere della Sera rafforza ulteriormente la propria leadership nazionale presidiando una delle regioni più importanti del nostro Paese – conclude Raimondo Zanaboni, direttore generale di Rcs Pubblicità – Corriere Torino ci offre l’opportunità di consolidare la relazione con il mercato in un’area ricca di aziende e di marchi che sono protagonisti del sistema economico nazionale”.
Alla presentazione del Corriere Torino, ieri sera al Teatro Regio di Torino, hanno partecipato il sindaco Chiara Appendino, il presidente della regione Piemonte Sergio Chiamparino, il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, del presidente e amministratore delegato del Gruppo Rcs, Urbano Cairo, e il caporedattore responsabile Umberto La Rocca. (agi)