NAPOLI – Una notizia brutta. Anzi crudele, “che spezza il cuore”, scrivono i colleghi del Manifesto nell’annunciare la scomparsa, ad appena 40 anni, di Alessandra Pilla. Per molti anni corrispondente de “Il Manifesto” da Napoli e, prima ancora, per “La verità”), Francesca aveva anche fondato e diretto, a soli 28 anni, “Metrovie”, inserto settimanale allegato al quotidiano comunista e dedicato alla sua amata città. Perché, ricordano i colleghi, lei “diceva sempre che a Napoli accadono tante, importantissime cose. Capirle, raccontarle avrebbe aiutato tutti coloro che erano interessate a cambiare non un paese, ma il mondo”.
Amava il suo lavoro, Francesca, e amava la sua bambina, Alessandra, sicuramente i suoi punti fermi e di forza nella lotta strenua contro la malattia. Un male implacabile che, da un po’ di tempo, l’aveva costretta a stare lontano dal giornalismo, mestiere che ha sempre affrontato con fiuto e passione non comuni, assicura chi l’ha conosciuta bene.
Di Francesca oggi “ci resta Alessandra, sua figlia, le cui prime parole pronunciate sono state ‘bella ciao, bella ciao ciao’”, scrive sul Manifesto Giovanna Ferrara, amica, collega e compagna di tante avventure della bella giornalista partenopea.
L’estremo saluto a Francesca Pilla oggi, lunedì 23 maggio, alle 12, nella chiesa dei Salesiani al Vomero, in via Scarlatti a Napoli.
Oggi a Napoli i funerali della corrispondente del Manifesto e direttore di Metrovie