ROMA – «Siamo al lavoro per garantire una soluzione alla crisi dell’Inpgi che si inserisca nel solco del sistema della previdenza privatizzata. La contrazione della platea contributiva che affligge la professione giornalistica, ormai da anni, non può certo essere risolta con una incorporazione nell’Inps, che costituirebbe un inutile aggravio per le finanze dello Stato senza incidere sulle cause effettive del problema».
Lo afferma il sottosegretario al Mef con delega alla Previdenza, Claudio Durigon (Lega), secondo il quale «l’indipendenza della gestione previdenziale costituisce il punto di partenza di ogni intervento».
Durigon assicura che «con il ministro Orlando ed il sottosegretario all’Editoria Moles torneremo presto a vederci per risolvere una volta per tutte la situazione: a problemi strutturali siamo abituati a dare risposte strutturali e di sistema».
Intanto l’Adepp (Associazione degli enti previdenziali privatizzati) si schiera al fianco del proprio associato Inpgi ricordando che la crisi dell’istituto «è senza dubbio la conseguenza della crisi del suo sottostante lavorativo. Siamo, infatti, passati dall’informazione su carta, che faceva perno su professionisti ordinistici e su regole certe, a un mondo della comunicazione molto più ampio ma destrutturato e caratterizzato dalle figure professionali più varie, con inquadramenti previdenziali più disparati».
«Il Governo – afferma l’Adepp – deve ora scegliere dove effettuare il riequilibrio dell’Istituto dei giornalisti, se riportandolo in alveo pubblico – di fatto da finanziare con le tasse del contribuente –, oppure se impostare un percorso di rientro da mantenersi in ambito privato, quindi non a carico della fiscalità generale, con un piano di stabilizzazione finanziaria condiviso tra i diversi livelli istituzionali coinvolti, che intervengano in deroga, temporanea e specifica, ai vincoli, assai stringenti, e al quadro regolatorio emergente dalla disciplina del dlgs 509/1994 e di altre disposizioni di settore in materia previdenziale».
«Di certo – osserva l’Adepp – portare l’Inpgi in difficoltà all’interno dell’Inps significherebbe invertire la traiettoria da tempo intrapresa della privatizzazione degli Enti di previdenza dei professionisti appartenenti al sistema degli Ordini Professionali, che ha prodotto, come anche riconosciuto dall’ultima sentenza della Corte Costituzionale n.7/17, buoni risultati misurabili senza gravare sui conti pubblici e che ha dato concretezza al principio di sussidiarietà enunciato dalla nostra Costituzione». (giornalistitalia.it)
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