NOVARA – Con la ricorrenza degli 80 anni dalla promulgazione delle leggi fasciste sulla razza (11 novembre 1938), alla vigilia del “Giorno della memoria” (27 gennaio) che commemora le vittime dell’Olocausto, e in coincidenza con la nomina a senatore a vita di una sopravvissuta dei campi di concentramento nazisti, Liliana Segre, l’editrice novarese Interlinea propone due libri che si inseriscono nel filone “per non dimenticare”.
“Il violino di Auschwitz” è dedicato ai più piccoli. Anna Lavatelli, pubblicista, vincitrice del “Premio Andersen” firma il testo, mentre Cinzia Ghigliano, con mano delicata nata nella rivista “Linus”, ne illustra i contenuti. Ottantotto pagine, 8 euro.
La storia è commovente. Una bambina è appassionata di musica e sembra che la sua infanzia scorra felice. Ma arriva la guerra, viene arrestata e deportata fra baracche umide e filo spinato. Una sola consolazione: il violino che è riuscita a portare con sè.
L’altra pubblicazione è più impegnativa. Si tratta di una riflessione sugli scritti di Primo Levi che, pure, aveva conosciuto lo strazio dei campi di concentramento.
L’autore è un torinese di Piossasco, Giovanni Tesio, ordinario di Letteratura moderna all’Università del Piemonte Orientale, che ha lungamente lavorato sugli scrittori moderni: Piero Chiara, Sebastiano Vassalli, Mario Soldati, Giovanni Arpino. Interessante la pubblicazione dell’epistolario di Italo Calvino.
Pure lui è pubblicista, collaboratore del quotidiano La Stampa e della rivista “Studi Piemontesi”.
Per questo suo ultimo lavoro, l’autore si è affidato a una serie di documenti d’archivio e li ha completati con i ricordi di sue conversazioni personali con Primo Levi. Per questo il titolo: “Ancora qualcosa da dire: Conversazioni e letture tra biografia e invenzione”. Centosessanta pagina, 18 euro. (giornalistitalia.it)