TAIR HARFA (Libano) – Due giornalisti e un collaboratore dell’emittente televisiva Al-Mayadeen sono stati uccisi a Tair Harfa a causa del bombardamento israeliano del Libano meridionale. Si tratta della corrispondente della televisione Al-Mayadeen, Farah Omar, e del suo cameraman Rabih Maamari.
Il direttore di Al-Mayadeen, Ghassan bin Jiddo, ha aggiunto che il terzo ucciso era un collaboratore del canale televisivo.
«È stato un attacco diretto, non è stato un caso», ha denunciato bin Jiddo in un’intervista, sottolineando che «il bombardamento è arrivato dopo la decisione del governo israeliano di bloccare l’accesso al sito web di Al-Mayadeen».
Gli scontri al confine tra Hezbollah, gruppi alleati e Israele sono iniziati il giorno dopo che un attacco guidato da Hamas da Gaza ha ucciso più di 1.200 persone in Israele il 7 ottobre e da allora sono continuati sporadicamente. Secondo il ministero della Sanità palestinese, da allora gli incessanti bombardamenti israeliani su Gaza hanno ucciso oltre 13.000 palestinesi, tra cui almeno 5.600 bambini.
Secondo l’Afp i combattimenti nel sud del Libano hanno provocato almeno 92 morti, per lo più combattenti di Hezbollah, ma anche almeno dieci civili. Le autorità israeliane affermano che nove persone sono state uccise da parte israeliana, tra cui sei soldati.
Il conflitto a Gaza ha visto anche l’uccisione di quello che i gruppi di monitoraggio dei media hanno definito un numero “senza precedenti” di giornalisti uccisi.
Dal 7 ottobre, secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), almeno 50 giornalisti sono stati uccisi a Gaza, in Israele e in Libano. (giornalistitalia.it)