TRENTO – «A seguito della grave crisi in cui versa il comparto editoriale, in particolare quello della carta stampata, aggravata dal perdurare della pandemia Covid 19 che non accenna a scemare, la Società Iniziative Editoriali spa comunica di dover procedere, dopo 75 anni di presenza sul territorio, alla chiusura della testata “Trentino” data la non sostenibilità economica del ramo d’azienda».
Il consiglio di amministrazione della società editrice, Sie, annuncia così la chiusura dello storico quotidiano che, dopo 75 anni, domani andrà in edicola per l’ultima volta. E con la chiusura del giornale si apre il dramma per i 18 giornalisti e tutto il personale, nonostante l’azienda assicuri che nessuno verrà licenziato in quanto – comunica l’azienda – «la versione digitale della testata, che si trova all’indirizzo www.giornaletrentino.it, rimarrà attiva e ulteriormente ampliata per mantenere vivo il marchio che da sempre informa e rende partecipe la popolazione alla vita della nostra provincia».
L’editore, dunque, assicura che «non ci saranno licenziamenti, ma solo il ricorso – ovviamente – agli ammortizzatori sociali per il personale giornalistico, mentre il personale amministrativo/gestionale non subirà ulteriori provvedimenti rispetto a quanto già in atto. Alcune risorse giornalistiche saranno dirottate al web per l’ampliamento e rafforzamento di questo importante comparto».
L’azienda si dice «consapevole delle ricadute sull’occupazione, sulla società e sull’economia locale basti pensare, oltre ai giornalisti che non avranno più il loro quotidiano da editare, ai distributori di giornali, alle edicole e, più in generale alla mancanza di una voce autorevole e autonoma nell’agorà dell’informazione. Esprime, quindi, tutto il proprio rammarico per una decisione dolorosa ma non più procrastinabile e ringrazia tutti coloro, persone fisiche o giuridiche/istituzioni, che in questi anni si sono spesi per il bene della testata e per la democrazia dell’informazione: i giornalisti, i collaboratori e i fotografi della testata, il personale dipendente, i fedeli abbonati, gli affezionati frequentatori delle edicole, i clienti pubblicitari ed i fornitori in generale».
«La chiusura di una testata – afferma il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna – è una sconfitta collettiva, che esige un’immediata rivincita costituita dall’irrinunciabile tentativo di rimettere in piedi quel patrimonio culturale e di libertà costituito, in questo caso, dal quotidiano Trentino».
Verna sottolinea che «la solidarietà del Cnog non va solo ai colleghi, cui esprimo una particolare vicinanza, ma a tutta la comunità di lettori che perdono, speriamo solo transitoriamente, una ricchezza di riferimento. L’appello è, invece, a tutte le istituzioni e a tutte le forze sociali e imprenditoriali. La storia del Trentino non può finire così e l’Ordine nazionale dei giornalisti sarà in qualunque momento, e per quel che è possibile fare, al fianco dell’Ordine territoriale del Trentino».
Dal canto suo, il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Trentino-Alto Adige esprime «sconcerto e manifesta la propria solidarietà ai colleghi del quotidiano Trentino del quale la proprietà, rappresentata dalla Società Iniziative Editoriali ha annunciato, improvvisamente, la chiusura». «Una decisione – sottolinea l’Odg regionale – che indebolisce il panorama dell’informazione regionale e che priva i lettori di una testata storica da sempre distintasi per completezza ed indipendenza».
L’Ordine dei giornalisti «seguirà con attenzione la successiva trattativa sindacale tesa a definire il futuro occupazionale dei colleghi mettendosi, fin da subito, a loro completa disposizione».
Per il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, «la decisione presa stamattina dal consiglio d’amministrazione ci lascia sbalorditi sia per il modo brusco e repentino con cui è stata adottata, sia per la sua portata: la chiusura del Trentino colpisce al cuore un pezzo di storia della nostra città, cancella un organo d’informazione fondato nel 1945 dal Comitato di liberazione nazionale. Siamo convinti che nessun posto di lavoro debba andare perduto, nessuna famiglia debba essere messa in difficoltà, tanto più in questo periodo difficile. È questo l’unico comportamento che possiamo attenderci da un grande gruppo editoriale come Athesia che, solo due anni fa, festeggiava i suoi 130 anni di storia alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, presentandosi come garante del pluralismo dell’informazione».
Anche per il presidente del Consiglio comunale, Paolo Piccoli, «il pensiero immediato va ai giornalisti e al personale amministrativo con l’augurio che la casa editrice sappia salvaguardare, con generosità e fantasia imprenditoriale, i posti di lavoro in un momento reso ancora più difficile dalla situazione pandemica ed economica in corso».
«Colpisce in questa vicenda commenta il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti – la decisione assunta in maniera così repentina; le difficoltà che il mondo dell’informazione sta attraversando, in particolare quelle dei quotidiani, incalzati dalla concorrenza del digitale, ci erano ben note, ma la notizia della chiusura del Trentino ci ha presi comunque di sorpresa».
«Interrogarsi sul perché di questi eventi – prosegue Fugatti – è un compito che spetta non solo agli editori, ai giornalisti e alle altre figure che animano con la loro professionalità e il loro impegno la vita di una testata, ma che ci riguarda tutti, sia per le sue conseguenze occupazionali, sia perché il pluralismo dell’informazione è un indice di buona salute per la società nel suo complesso. Ci auguriamo che la proprietà del quotidiano si adoperi ora, come ha annunciato, per garantire un futuro dignitoso a tutte le persone coinvolte, a salvaguardia delle tante professionalità che, come abbiamo avuto modo di sperimentare anche noi politici e amministratori, hanno animato negli anni le pagine di questo storico quotidiano».
Il presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Roberto Paccher, dal canto suo, ricorda che «un giornale che viene meno, rappresenta una grave perdita al pluralismo dell’informazione. Il Trentino, già Alto Adige, è un quotidiano che ha aiutato a costruire la coscienza critica e la conoscenza territoriale, culturale e sociale di numerose generazioni attraverso una informazione precisa, puntuale e corretta».
Anche il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Walter Kaswalder esprime «rammarico di fronte alla notizia che la storica testata Trentino – già Alto Adige edizione di Trento – ferma le rotative. Si sapeva delle difficoltà di bilancio e, purtroppo, del trend drammaticamente al ribasso delle vendite di quotidiani in edicola, ma si confidava nella buona riuscita del “salvataggio” operato tre anni fa dal gruppo Athesia, che rilevò il giornale nato nel secondo dopoguerra, non per liquidarlo ma per tentarne il consolidamento. Ora il panorama informativo provinciale si riduce visibilmente e questo è un male evidente per la democrazia e per l’autonomia speciale».
Infine, il presidente del Consorzio dei Comuni del Trentino, Paride Gianmoena: «Tutti i Comuni del Trentino sono riconoscenti a una storia fatta di serietà e obiettività. Ci auguriamo che la proprietà non disperda un patrimonio inestimabile fatto di persone e di storia. Fare editoria non è solo un’impresa, ma anche una necessità per una società più giusta e responsabile». (giornalistitalia.it)