BEINETTE (Cuneo) –
Un’altra emittente locale piemontese chiude i battenti, strangolata dal calo degli investimenti pubblicitari e dall’assenza di leggi di sistema che permettano rilancio del settore. Il 18 dicembre sarà l’ultimo giorno di vita per Telegranda, voce importante per il territorio cuneese ma queste non è che la punta dell’iceberg.
Altre emittenti rischiano di seguire in breve tempo la stessa strada, così come numerosi giornali locali che da anni stanno facendo ricorso agli ammortizzatori sociali e che non hanno ancora trovato un equilibrio economico che li porti fuori dalla crisi.
Nel dare tutto il proprio sostegno e tutta la propria solidarietà ai colleghi di Telegranda, l’Associazione Stampa Subalpina rinnova la sua richiesta di aprire al più presto un tavolo regionale che coinvolga le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria per arrivare alla riscrittura dell’attuale legge sull’editoria.
“Pur comprendendo le difficoltà di bilancio dell’ente pubblico – dice il segretario della Subalpina, Stefano Tallia – sono necessari interventi urgenti per evitare che voci importanti dei nostri territori si spengano. Non servono finanziamenti a pioggia ma politiche che stimolino gli investimenti delle aziende e che premino chi è capace di scommettere sulle nuove tecnologie”.
Proprio lunedì scorso, l’Associazione Stampa Subalpina, insieme alle segreterie di Cgil, Cisl e Uil ha chiesto un incontro con la Regione per discutere di questi temi. Un incontro che, anche gli avvenimenti degli ultimi giorni, hanno reso ancor più urgente.
Nata nel 1987, Telegranda è oggi la televisione del territorio cuneese. Forte di uno stretto rapporto con le terre di Granda, è cresciuta negli anni tenendo fede alla sua missione iniziale, ovvero garantire una finestra quotidiana di informazione e promozione locale. Fra le tappe storiche la concessione di rete Comunitaria ottenuta nel 1992 trasformatasi poi in Informativa nel 1997.
La svolta arriva nel 2005, con l’insediamento nei nuovi attrezzati studi Beinette dai quali, nel marzo del 2009, partono le operazioni di digitalizzazione del segnale, fatto che porta Telegranda ad ampliare notevolmente il suo bacino d’utenza, ottenendo successi di ascolto anche sulla provincia torinese, completamente coperta dal nuovo sistema di trasmissione.
Calo pubblicitario e assenza di leggi di sistema strangolano l’emittente di Cuneo