Uomini due terzi dei volti noti dell’emittente che guadagnano più di 150mila sterline

Donne sottopagate alla Bbc: lascia Carrie Gracie

Carrie Gracie

Carrie Gracie

LONDRA (Gran Bretagna) – Scoppia il caso delle diseguaglianze di genere alla Bbc: il capo della redazione della Cina, Carrie Gracie, si è dimessa in polemica contro l’emittente del servizio pubblico britannico per il divario di retribuzione rispetto ai colleghi maschi. In una lettera aperta pubblicata dal sito della Bbc, Gracie ha accusato la British Broadcasting Company di avere “una gestione misteriosa ed illegale del sistema di retribuzione dei dipendenti”.
In particolare Gracie, dopo 30 anni nella Bbc di cui gli ultimi quattro alla guida dell’ufficio di Pechino, ha spiegato di aver perso “la fiducia” nell’istituzione quando ha saputo che due terzi dei volti noti dell’emittente che guadagnano più di 150.000 sterline sono uomini. In una nota, la più antica e più grande emittente del mondo ha replicato assicurando che “non esiste una discriminazione sistematica contro le donne”.
bbcLa giornalista, che parla molto bene il mandarino, ha lasciato il suo incarico in Cina ma resterà all’interno del gruppo. Tutto è iniziato a luglio, quando la Bbc è stata costretta a rivelare gli stipendi dei dipendenti che guadagnano più di 150.000 sterline l’anno. Gracie ha così scoperto che colleghi uomini guadagnano “almeno il 50%” in più rispetto a lei e ad altre donne che occupano un’analoga posizione. Ad esempio il corrispondente dagli Usa, Jon Sopel, prende tra 200.000 e 249.999 sterline l’anno mentre quello dal Medio Oriente, Jeremy Bowen, guadagna tra 150.000 e 199.999 sterline. Gracie non era nella lista perché guadagna meno di 150.000 sterline.
“La Bbc appartiene a te che paghi il canone”, ha scritto Gracie nella lettera aperta, “ritengo che hai il diritto di sapere che si sta violando la legge sull’uguaglianza del 2010 e si stanno opponendo resistenze a un sistema retributivo equo e trasparente”.
Il responsabile del settore media della Bbc, Amol Rajan, ha ammesso che queste dimissioni “sono un grande, grande mal di testa” per la compagnia. Dal sindacato dei giornalisti britannici, Michelle Stanistreet ha detto di non essere stupita che Gracie “non sia disposta a tacere sulla piaga dell diseguaglianze nelle retribuzioni”. Su Twitter in tantissimi, compresi giornalisti della Bbc, hanno solidarizzato usando l’hashtag #IStandWithCarrie. (agi)

 

 

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