REGGIO CALABRIA – Venticinque anni spesi al servizio della comunità, come eccellente educatore e importante punto di riferimento di molti giovani reggini, a cui ha inteso dedicare la sua azione pastorale, protopapa della Chiesa Santa Maria della Cattolica dei Greci di Reggio Calabria, giornalista, già vicedirettore del settimanale cattolico “L’Avvenire di Calabria”, al fianco dello storico direttore don Pippo Curatola, consigliere regionale del Sindacato Giornalisti della Calabria e attuale presidente regionale dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana intitolata alla mistica “Natuzza Evolo”: si tratta di don Valerio Chiovaro, il giovane e tanto apprezzato sacerdote reggino che domani, martedì 28 giugno, taglia il traguardo dei venticinque anni dalla sua ordinazione sacerdotale.
Esperto biblista, specializzato in Teologia Biblica (ha frequentato la Pontificia Università Gregoriana) e in Scienze Bibliche ed Archeologia allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, insegnante di Ebraico Biblico, oltre che di discipline chimiche, economiche e pedagogiche presso l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, don Valerio Chiovaro è anche scrittore ed autore di diverse pubblicazioni.
Nell’ultima, dal titolo “L’amore non sia ipocrita. Spunti educativi per la comunità educante”, con la prefazione del cardinale Angelo Scola, il sacerdote ha inteso porre l’attenzione sul concetto di “servizio”, che ha da sempre caratterizzato la sua attività pastorale, come vivo esempio di vita cristiana, rendendo, ora più che mai, ancora attuale il messaggio contenuto nella lettera di San Paolo apostolo ai Romani. Esso, infatti, secondo don Valerio, può davvero offrirci un orientamento nella vita comunitaria di oggi, sempre più confusa e tesa all’individualismo.
San Paolo è raffigurato – usando le parole di don Valerio – come «tessitore di relazioni e pedagogo dell’amicizia che esorta i fratelli a maturare atteggiamenti comunionali nel dono, nell’affetto, nel servizio, nella pazienza, nella sollecitudine, nell’umiltà». Doni spirituali, questi, che sicuramente hanno caratterizzato i suoi venticinque anni di sacerdozio, tutti dedicati all’accoglienza ed all’ascolto dell’altro.
Don Valerio Chiovaro è stato, a tal proposito, socio fondatore, presidente e, oggi, assistente spirituale di “Attendiamoci onlus”, la nota associazione reggina, operativa dal 2001, dedicata all’accoglienza e alla formazione di giovani di tutte le età e tesa, inoltre, alla valorizzazione di beni confiscati, adibiti all’organizzazione di numerose attività sociali di tipo creativo e formativo.
Un sacerdote molto amato, dunque, per la passione e l’impegno che ha sempre dimostrato durante tutta la sua attività pastorale e per la particolare empatia e grande capacità di comunicazione che lo hanno sempre contraddistinto e reso capace di avvicinarsi al cuore di molti giovani.
Quale eccellente comunicatore e giornalista nella veste di presidente della sezione calabrese dell’Ucsi – ricostituita nel 2005 da Carlo Parisi assieme all’arcivescovo Salvatore Nunnari e a don Pippo Curatola – fin dalla sua elezione, avvenuta nel 2018, ha inteso seguire la strada intrapresa assieme ai sei vescovi giornalisti che il Gruppo ha annoverato negli anni, orientando il proprio impegno, e quello dei suoi collaboratori, verso la presenza costante e dedita all’ascolto delle esigenze del territorio calabrese, divenendo, così, un sicuro punto di riferimento per tutti gli operatori della comunicazione.
Tra le numerose iniziative che lo hanno visto protagonista in questi ultimi anni, ricordiamo, oltre all’organizzazione delle due edizioni della tradizionale celebrazione della Giornata regionale dei giornalisti cattolici in onore di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, anche il suo significativo intervento all’incontro promosso dall’Ucsi e dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Lamezia Terme in occasione della beatificazione ad Agrigento del giudice Rosario Livatino, il giovane giudice trucidato dalla mafia.
Secondo Chiovaro, la figura di Livatino e la sua vita spesa al “servizio” della giustizia e della verità, dovrebbero essere di ispirazione per tutti noi, qualsiasi sia la professione che svolgiamo. Ed ancora, come dimenticare, tra le tante iniziative culturali e formative, l’intervista realizzata dai giovani ad uno tra i più prestigiosi giornalisti italiani, Dario Laruffa prendendo spunto dal messaggio che Papa Francesco, in occasione della 55ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, aveva indirizzato a tutti i giornalisti? Quel famoso “Vieni e Vedi”, come monito ad andare incontro alla notizia, a mettersi in movimento ed andare a vedere con i propri occhi la realtà delle cose che si vanno a raccontare.
Perché il giornalismo ha bisogno di attivismo, di dinamicità, quella che don Valerio Chiovaro sta sicuramente mettendo in campo per diffondere il suo messaggio a tutti gli operatori della comunicazione calabrese, la necessità, cioè, di «vivere profondamente la matrice spirituale da cui ogni Buona e Vera Notizia trae la limpida visione».
Tutto ciò nell’ottica di essere, come lui stesso li definisce, «operai intelligenti della comunicazione» che combattono contro ogni tipo di isolamento e stanno con uno sguardo sempre speciale ed attento ai suoi tanto amati giovani.
A don Valerio i migliori auguri dal Direttore e dalla Redazione di Giornalisti Italia. (giornalistitalia.it)
Margherita Ambrogio