Il Teatro Greco di Taormina consegna ben 8 riconoscimenti al film di Garrone

Dogman sbanca ai Nastri d’Argento Sngci

“Dogman” di Matteo Garrone e Marcello Fonte mattatori anche ai Nastri d’Argento 2018

TAORMINA (Messina) – Dopo il successo al 71° Festival di Cannes, “Dogman” di Matteo Garrone sbanca ai Nastri d’Argento 2018 che, stasera, al Teatro Greco di Taormina chiudono la 72ª edizione del premio organizzato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani della Fnsi.
Otto i riconoscimenti al “miglior film”, premiato anche per la regia, la produzione (lo stesso Garrone con Paolo Del Brocco per Rai Cinema), la scenografia, il sonoro, il montaggio (ex aequo con Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino) e anche per il casting director e, soprattutto, per i due attori protagonisti: Marcello Fonte, premiato a Cannes poche settimane fa, e Edoardo Pesce.

Marcello Fonte in “Dogman” di Matteo Garrone

Un trionfo assoluto in un’edizione – come sempre realizzata con il sostegno del Mibact – Dg Cinema, main sponsor Bnl Gruppo Bnp Paribas – che ha visto candidati cinque film tra i più significativi della stagione e ben sette “grandi firme” della regia, a cominciare, con Garrone, da Luca Guadagnino, arrivato quest’anno anche al traguardo degli Academy Awards e Paolo Sorrentino che vince per Loro – scritto insieme a Umberto Contarello – il Nastro per la migliore sceneggiatura e tre premi per gli attori: Elena Sofia Ricci migliore protagonista (che riceve anche il Premio Wella per l’immagine), Kasia Smutniak e Riccardo Scamarcio, non protagonisti dell’anno. Ancora: è Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani la commedia 2018 per la quale, nel decennale del premio dedicato alla commedia, i Nastri premiano come migliori attori Paola Cortellesi e Antonio Albanese. Nella “commedia dell’anno”, Riccardo Milani, insieme al team di sceneggiatori che comprende (oltre a se stesso) Paola Cortellesi, Giulia Calenda e Furio Andreotti, affronta quello che oggi è “Il tema”, ovvero “l’incomunicabilità fra il centro e la periferia, fra un’alta borghesia intellettuale teoricamente illuminata spesso al vertice delle istituzioni e una piccolissima borghesia che di quelle stesse istituzioni non si fida per niente”. È “il divario al cuore del dibattito politico attuale, anche se parlare di dibattito è improprio, perché queste due categorie sociali nella realtà non comunicano proprio”.
Sul palcoscenico del Teatro Antico – in un’edizione come negli ultimi anni realizzata a Taormina con il supporto della Regione Siciliana, Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo, Sicilia Film Commission, nell’ambito del progetto Sensi Contemporanei, Fondazione Taormina Arte – due premi per la Musica a Pivio e Aldo De Scalzi con le liriche di Nelson, e per la migliore canzone – Bang Bang interpretata da Serena Rossi, Giampaolo Morelli e Franco Ricciardi – vanno a Ammore e malavita dei Manetti Bros. Proprio tra gli interpreti del musical – che aveva già ricevuto tra l’altro dai giornalisti il “Pasinetti” a Venezia – il Premio Nino Manfredi va a Claudia Gerini, anche protagonista quest’anno di A casa tutti bene (premiato eccezionalmente per il cast) e dell’opera prima (di Michela Andreozzi) Nove lune e mezza.
Nel ventennale del suo esordio con Radiofreccia, per il suo terzo film, Made in Italy, interpretato da Stefano Accorsi e Kasia Smutniak, vince per il miglior soggetto Luciano Ligabue, il rocker che a Taormina sale sul palco da regista anche per il Nastri d’Argento – Hamilton Behind the camera award, prestigioso riconoscimento importato da Hollywood che ha già premiato Alessandro Gassmann, Pif, Luca Zingaretti, Gabriele Muccino e ancora una volta festeggia un grande ritorno dietro la macchina da presa.

Massimo Ghini

Tra i riconoscimenti decisi dal Direttivo due i “Nastri alla carriera” 2018: dopo Gigi Proietti premiato a Roma da Alessandro Gassmann (che l’ha diretto quest’anno ne Il Premio), i giornalisti cinematografici festeggiano a Taormina, per i suoi primi quarant’anni di carriera, Massimo Ghini.
E dopo aver consegnato a Roma Nastri speciali a Paolo Taviani (Una questione privata) ultimo film firmato con il fratello Vittorio, e a Gatta Cenerentola (per l’innovazione e il coraggio produttivo), i Nastri premiano a Taormina Nome di donna che grazie al soggetto di Cristiana Mainardi, alla produzione di Lionello Cerri e soprattutto alla regia di Marco Tullio Giordana e all’interpretazione dell’attrice protagonista, Cristiana Capotondi, ha toccato il tema delle molestie sul lavoro non solo con il taglio della denuncia sociale, ma con un invito a rompere l’omertà di un silenzio ormai fuori del tempo eppure spesso ancora “complice”.
Tra gli attori, a Edoardo Leo per una performance speciale, quest’anno, non solo come protagonista in Smetto quando voglio – Ad Honorem ma anche come autore e interprete di Io c’è, va il Persol – Personaggio dell’anno che ha già premiato negli anni Pierfrancesco Favino, Maria Sole Tognazzi, Claudio Santamaria, Elio Germano, Luca Marinelli e Alessandro Borghi, Claudio Amendola e Luca Argentero.

Kasia Smutniak

Premi tecnici di quest’edizione, infine, per la fotografia (Gianfilippo Corticelli) a Napoli velata di Ferzan Ozpetek, per i costumi (con Nicoletta Taranta) a Agadah e A ciambra, per il sonoro in presa diretta (Maricetta Lombardo) ex aequo a Dogman e L’intrusa. E a Dogman è andato anche il premio per la scenografia (Dimitri Capuani).
A Taormina l’ultima manche di un palmarès che in un anno speciale per il cinema italiano ha segnalato anche il talento e il valore di protagonisti dell’annata come Gabriele Salvatores (Nastro “Argentovivo” cinema&ragazzi) autore de Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, ma anche Paolo Virzì (Ella&John –The leisure seeker) e Vittorio Storaro per la “cinematografia” del film di Woody Allen La ruota delle meraviglie.
Ancora: a Roma per la fiction e a Lamezia Terme sono stati consegnati i Nastri della legalità, nati quest’anno in collaborazione con il festival Trame: premiati Prima che la notte di Daniele Vicari con Fabizio Gifuni e Nato a Casal di Principe di Bruno Oliviero, prodotto Amedeo Letizia e Mariella Li Sacchi, con Alessio Lapice, Massimiliano Gallo, Donatella Finocchiaro, Lucia Sardo.

Elena Sofia Ricci

I Premi “Guglielmo Biraghi” per gli esordienti sono andati a Euridice Axen (Loro) con la “borsa” di formazione del Nuovo Imaie 2018, che il Sngci ringrazia per la collaborazione.
Per il terzo anno, infine, Siae affianca i Nastri d’Argento sulla giovane sceneggiatura segnalando, con un’altra “borsa” di formazione, i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, anche vincitori della migliore opera prima, La terra dell’abbastanza. Sempre per il talento giovane, alla terza edizione il “Premio Graziella Bonacchi”, destinato ad un attore rivelazione di quest’anno, ha segnalato il giovane protagonista di Quanto basta, Luigi Fedele. Graziella Bonacchi, è stata l’agente che ha sostenuto i giovani con affetto, attenzione e amicizia. Un sostegno interrotto troppo presto. (giornalistitalia.it)

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