SULMONA (L’Aquila) – Completamente distrutta dalle fiamme l’auto del giornalista Claudio Lattanzio, 63 anni, pubblicista iscritto all’Ordine d’Abruzzo dal 4 febbraio 1992, storico collaboratore del quotidiano Il Centro e corrispondente da Sulmona dal 2000 dell’agenzia di stampa Ansa. L’autovettura, un Suv Crv Honda, era stata parcheggiata dal giornalista in via Valle, nei pressi della propria abitazione. L’incendio è avvenuto verso le 3 di notte,
I vigli del fuoco, che hanno effettuato i primi rilievi assieme ai carabinieri, hanno accertato che l’incendio si sia sviluppato dal cruscotto dell’auto, ma non hanno ancora confermato la pista dolosa.
Solidarietà e vicinanza al giornalista e fotoreporter Claudio Lattanzio, viene espressa dal Comitato di redazione del quotidiano Il Centro, il quale auspica che «le forze dell’ordine e la magistratura facciano rapidamente piena luce sull’episodio».
Dal canto suo, la redazione Abruzzo e Molise dell’Ansa, «in attesa di conoscere i risultati delle indagini sulla natura dell’incendio – afferma il fiduciario Adam Hanzelewicz – auspica che il collega possa continuare a svolgere il suo lavoro in maniera libera e senza condizionamenti come ha sempre fatto finora: sarebbe inaccettabile che l’episodio possa configurarsi in un attacco alla libertà di informare e al ruolo del giornalista».
«Se dovesse essere confermata la natura dolosa dell’incendio – afferma il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, esprimendo solidarietà al giornalista e dicendosi pronto a sostenerlo in ogni sede – si tratterebbe di un inqualificabile atto di intimidazione nei confronti di un collega che è impegnato in prima linea sulla cronaca nera e giudiziaria. Già in passato, Lattanzio ha subito altri atti intimidatori, ma in questo caso si è passato il limite. Un atto che proietta ombre inquietanti sul clima in cui operano i giornalisti di Sulmona. Confidiamo che le forze dell’ordine possano fare chiarezza in tempi rapidi».
Anche il Consiglio direttivo del Sindacato Giornalisti Abruzzesi esprime solidarietà a Lattanzio, «da sempre impegnato a difendere gli spazi di libertà», auspicando «che le forze dell’ordine e la magistratura facciano piena luce sull’episodio. Qualora dovesse trovare conferma l’ipotesi del vile attentato, si tratterebbe – afferma il Sga – di un gesto di intimidazione inaccettabile, che colpisce l’intera categoria abruzzese. Contro un eventuale gesto criminale, i giornalisti non possono restare indifferenti e continueranno a svolgere il loro lavoro con passione e trasparenza. (giornalistitalia.it)