La Corte d’appello di Catania gli restituisce anche La Sicilia e La Gazzetta del Mezzogiorno

Dissequestrati i beni di Mario Ciancio Sanfilippo

Mario Ciancio Sanfilippo

CATANIA – La Corte d’appello di Catania ha disposto il dissequestro di tutti i beni di Mario Ciancio Sanfilippo che era stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale. Tra le motivazioni dei giudici di secondo grado anche la “mancanza di pericolosità sociale” dell’editore e imprenditore. Tra i beni dissequestrati anche le società che controllano i quotidiani La Sicilia e Gazzetta del Mezzogiorno e le emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor.
Secondo la Corte d’appello di Catania il decreto impugnato “va conseguentemente annullato” perché, scrivono i giudici nelle 113 pagine della sentenza motivata, “non può ritenersi provata l’esistenza di alcuni attivo e consapevole contributo arrecato da Ciancio Sanfilippo in favore di Cosa nostra catanese”.
Inoltre, “non può ritenersi provata alcuna forma di pericolosità sociale”, né “è risultata accertata e provata alcuna sproporzione tra i redditi di provenienza legittima di cui il preposto il suo nucleo familiare potevano disporre la liquidità utilizzate nel corso del tempo”. (ansa)

La sede de “La Sicilia” a Catania

Fnsi: «Ora discontinuità e rilancio delle testate»

«Il dissequestro dei beni di Mario Ciancio Sanfilippo, fra cui rientrano anche i quotidiani “La Gazzetta del Mezzogiorno” di Bari e “La Sicilia” di Catania e le emittenti “Telecolor” e “Antenna Sicilia”, disposto dal Tribunale di Catania, restituisce la gestione delle testate al loro editore. Si chiude così il lungo periodo di amministrazione giudiziaria, cominciato il 24 settembre 2018, che ha acuito i problemi delle testate producendo gravi ripercussioni sull’organizzazione delle redazioni, sugli organici e sulle retribuzioni di giornalisti e maestranze”. Lo affermano, in una nota, la Fnsi e le Associazioni regionali di Stampa di Sicilia, Puglia e Basilicata, secondo le quali «adesso è necessario che l’editore riprenda in prima persona le redini delle aziende, avviando una politica di rilancio all’insegna di una profonda discontinuità gestionale e manageriale».

Assostampa Catania: “Ora rientri nella logica della sana gestione”

In un momento difficile per l’intera collettività, l’Assostampa Catania, guidata dal segretario Orazio Aleppo, prende atto della decisione della Corte d’Appello di Catania che, annullando la confisca, restituisce il patrimonio alla famiglia Ciancio e con esso anche il quotidiano “La Sicilia” e le altre testate del gruppo (web, radio e tv).
«Finita, dunque, l’amministrazione straordinaria – afferma l’Assostampa Catania – si deve rientrare nella logica di una sana gestione editoriale nel rispetto del contratto e dei diritti dei lavoratori».
La Segreteria provinciale, in tal senso, si augura di «riprendere al più presto i rapporti istituzionali e sindacali con la direzione a tutela dei giornalisti dipendenti e collaboratori».

 

I commenti sono chiusi.