Dopo i 2 giorni di sciopero, Fnsi e Associazioni regionali chiedono un confronto

Disdetta integrativo, Il Sole 24 Ore in rivolta

Il Sole 24 OreMILANO – La direzione del personale de Il Sole 24 Ore ha inoltrato al Comitato di Redazione (e per conoscenza alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, all’Associazione Lombarda dei Giornalisti e all’Associazione Stampa Romana) una comunicazione con cui si dà la disdetta unilaterale di alcuni istituti di secondo livello, che costituisce un taglio non concordato alle retribuzioni dei giornalisti.
A giudizio del sindacato dei giornalisti “si tratta dell’ultimo gesto di chi naviga a vista nella soluzione di una crisi dovuta non solo dalle condizioni del mercato, ma anche, in larghissima misura, a una gestione aziendale discutibile”.
il-sole-24-ore“Il modo con cui è avvenuta la comunicazione – secondo il sindacato – si commenta da solo. La nota è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì 22 dicembre, alla vigilia delle feste natalizie, con la modalità tipica di chi cerca di evitare il confronto. Una scelta unilaterale che non tiene conto del fatto che questi istituti derivano da accordi siglati da due parti contraenti e che meritavano di essere discussi a un tavolo sindacale prima di qualunque decisione. Siamo di fronte dunque a una mancanza di rispetto delle relazioni sindacali che non ha precedenti nel gruppo”.
Nel merito, la disdetta unilaterale riguarda voci della busta paga dei giornalisti frutto di accordi sindacali risalenti al 1986, entrate cioè a far parte della retribuzione in maniera strutturale. Si tratta per giunta di intese che non hanno scadenza naturale e che non possono essere disdettate unilateralmente.
Fnsi, Alg e Stampa Romana sono “solidali con i colleghi de Il Sole 24 Ore, che hanno già scioperato due giorni contro questa azione aziendale. Per il sindacato è evidente che la trattativa cui l’azienda dice di essere pronta, e al quale il sindacato mai si è sottratto, deve partire su altri presupposti. È imprescindibile che questo management ritiri la disdetta unilaterale degli accordi e metta in condizione le parti di sedersi a un tavolo per un confronto corretto e senza pregiudiziali”.
Sole24oreDal canto suo, il Comitato di redazione de Il Sole 24 Ore ricorda che il giornale non è stato pubblicato per due giorni consecutivi, sabato 23 e domenica 24 dicembre, e il sito non è stato aggiornato. Per un totale di 4 giorni assenti dalle edicole, in un momento dell’anno importante per natura delle notizie (legge di stabilità, per esempio) e affollamento pubblicitario.
“Due giornate di sciopero – sottolinea il Cdr –  decise dalla redazione, non certo a cuore leggero. Ma obbligate, davanti alla decisione dell’azienda di disdettare un accordo integrativo interno. Si tratta di un atto senza precedenti nella storia delle relazioni sindacali al Sole 24 Ore, che compromette una già incerta stagione di (asserito) rilancio e devasta i rapporti tra azienda e sindacato. La disdetta avrà certo un effetto sulle retribuzioni, con profili assai discutibili: basti pensare che la voce economicamente più significativa tra quelle cancellate non arriva nemmeno, quanto a dimensioni, alla buonuscita riconosciuta pochi mesi fa all’ex direttore Roberto Napoletano, il cui rapporto di lavoro si è accuratamente evitato di rescindere per giusta causa, malgrado i report interni segnalassero suoi significativi scostamenti dalle policy aziendali”.
Il Cdr afferma che “la mossa dell’azienda, che ha ignorato la disponibilità della redazione a un’intesa che neutralizzasse da subito gli automatismi contrattuali che avrebbero comportato un aumento del costo del lavoro, testimonia ancora una volta la volontà di procedere a interventi che hanno il comune denominatore di una mortificazione della redazione, che è invece elemento imprescindibile sul quale puntare per una risalita dei ricavi.

Roberto Napoletano

Roberto Napoletano

Avviene a stato di crisi ancora in corso, con più di 35 colleghi in uscita in soli 10 mesi, con sensibili risparmi ottenuti grazie alla disponibilità di tutta la redazione; avviene dopo che azienda e direzione hanno proceduto a nuove assunzioni, contestate dalla redazione con la proclamazione dello stato di agitazione e un pacchetto di 5 giorni di sciopero, ancora prima di avere contabilizzato i risparmi ottenuti; avviene dopo i tagli alle collaborazioni e ad alcuni importanti strumenti di lavoro quotidiano, vedi agenzie di stampa e fotografiche; avviene soprattutto nella nebbia su progetti editoriali che facciano uscire il giornale dall’inerzia assoluta di 2 anni e più. Nulla da meravigliarsi allora se il piano industriale, già corretto in corso d’opera, si traduce in una continua ricerca di taglio dei costi per mascherare l’incapacità di fare ripartire i ricavi o anche solo arrestarne la caduta”.
“Un aumento di capitale già modesto – conclude il Cdr de Il Sole 24 Ore – rischia di essere inutile; tanto più perché accompagnato dalla vendita della quota di maggioranza dell’Area formazione, che priverà il gruppo di ricavi e marginalità. Tutto è fermo, drammaticamente fermo, malgrado le sollecitazioni del comitato di redazione che chiedeva almeno da settembre la messa in campo di iniziative editoriali visibili”. (giornalistitalia.it)

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