MILANO – “La crisi dell’editoria, con la drammatica perdita di posti di lavoro negli ultimi cinque anni, ha avuto come conseguenza un fortissimo squilibrio previdenziale: i giornalisti attivi (con posizione Inpgi gestione principale) sono scesi a 15.891 a fine 2014 mentre i pensionati sono saliti a oltre 8.000 (comprese le pensioni di reversibilità)”. Lo ricorda il Consiglio Direttivo dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti riunitosi per discutere sulle ipotesi di riforma dell’Inpgi sottolineando che, “in questo contesto occorre assumersi la responsabilità di una riforma. Anche per evitare che la riforma venga imposta da altri all’Inpgi”.
L’Associazione Lombarda dei Giornalisti ricorda, infatti, che “in questi ultimi anni l’Istituto non è stato fermo: ha varato l’aumento dell’età pensionabile delle donne, 3 punti di aumento dell’aliquota a carico delle aziende, e in un triennio sono avvenute oltre 570 assunzioni a tempo indeterminato grazie agli sgravi contributivi varati dal Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi”.
Secondo l’Alg “tutto ciò, però, non basta: solo nell’ultimo anno, i posti di lavoro persi sono stati oltre 1.000, e il bilancio dell’Inpgi ha chiuso in utile solo grazie alla gestione del patrimonio. Una riforma che punti a riportare in equilibrio i conti nel medio-lungo periodo, a garanzia delle generazioni future e con criteri di solidarietà ed equità, deve avere alcune caratteristiche irrinunciabili: l’Inpgi non deve allinearsi alle regole dell’Inps; non vanno creati «scaloni» e vanno salvaguardati i colleghi «esodati» nonché quelli coinvolti negli stati di crisi; va mantenuta la possibilità di andare in pensione con 40 anni di contributi; non va inserito l’aggancio dell’età pensionabile alla durata della vita media perché è un sistema che estrae il tema previdenziale dal tema sociale; vanno mantenute forme di flessibilità in uscita; occorre che l’intervento sugli ammortizzatori sociali sia limitato”.
“La manovra – a giudizio dell’Alg – deve, quindi, ispirarsi a un principio di equità, solidarietà (anche intergenerazionale) contemperando l’equilibrio finanziario con la salvaguardia di prestazioni adeguate e un efficiente welfare di categoria.
Per quanto riguarda l’ipotesi dell’istituzione di un contributo di solidarietà da applicare a tutte le pensioni, ciò non potrà prescindere dalla legislazione vigente, nonché delle sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale in materia.
E in un contesto in cui all’intera platea giornalistica sono richiesti tagli e sacrifici è opportuno intervenire ulteriormente sul contenimento dei costi dell’ente, nonché sui compensi dei suoi amministratori e sindaci”.
Infine, per l’Alg “il sindacato dei giornalisti dovrà fare ogni sforzo per intervenire sul mercato del lavoro, favorendo nuove assunzioni, così da poter incidere positivamente rispetto alle previsioni finanziarie di medio/lungo periodo predisposte dall’attuario, con l’obiettivo di garantire un adeguato equilibrio finanziario dell’Inpgi per gli anni a venire”.
Per riequilibrare i conti a garanzia delle generazioni future e con criteri equi e solidali