Il Cdr scrive al ministro della Giustizia: la nuova legge tenga conto dei giornali chiusi

Diffamazione, il dramma dei giornalisti dell’Unità

unitaROMA – Il Cdr dell’Unità ha scritto una lettera aperta al ministro della giustizia, Andrea Orlando, e ai parlamentare per sollecitare più tutele, in sede di esame della nuova legge sulla diffamazione, per i giornalisti di aziende in liquidazione condannati.
I giornalisti dell’Unità sollevano la loro drammatica esperienza. “Da quando la società che pubblicava il quotidiano l’Unità è andata in liquidazione, su alcuni giornalisti si è abbattuto un doppio, drammatico macigno. Non solo sono finiti in cassa integrazione straordinaria (come gli altri), con una pesante decurtazione del reddito, ma si ritrovano anche a dover pagare di tasca loro i risarcimenti per le condanne di cause  di diffamazione che il giornale aveva perso.
Non essendoci più una azienda che risponde agli obblighi morali e contrattuali, tutto il carico ricade sui singoli giornalisti che erano stati citati in solido. Vittime due volte, se non tre, visto che i colleghi coinvolti denunciano anche di non essere stati adeguatamente tutelati in sede di processo dalla società in liquidazione. Il meccanismo che si mette in moto in queste condizioni è perverso e ingiusto, perchè nei fatti “libera la società editrice da ogni onere e lo scarica in basso, con un automatismo micidiale in un momento di così grave difficoltà per i colleghi”.
Per il Cdr dell’Unità, “è del tutto evidente che una procedura di questo tipo rischia, tra l’altro, di comprimere l’indipendenza dei giornalisti, la loro stessa dignità e libertà, beni preziosi in un sistema informativo capace di garantire il pluralismo.
Confortati dall’appoggio della Federazione Nazionale della Stampa, che più e più volte in passato ha sollevato questo problema chiedendo una soluzione strutturale, e da quello dell’Ordine dei giornalisti, chiediamo al ministro un incontro urgente con una nostra delegazione, che potrà produrre anche ipotesi di soluzioni, in modo da sollecitare il Governo a intervenire. lo stesso chiediamo ai presidenti delle commissioni giustizia di Camera e Senato, affinchè si sensibilizzi il Parlamento su un tema importante per tutti i cittadini”. (Ansa)

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