MILANO – Un risarcimento da 150mila euro. E’ quanto richiesto da Marco Scalambra, uno degli imputati al processo Zambetti (sui voti di scambio e le infiltrazioni della ’ndrangheta in Lombardia, ndr), a Ester Castano, la cronista di 24 anni del settimanale “L’Alto Milanese” che ha scritto e indagato sulle connessioni tra la ‘ndrangheta e la politica del Comune di Sedriano, sciolto per infiltrazioni. Ad Ester è stata recapitata una raccomandata con la richiesta danni per un articolo scritto lo scorso febbraio.
“Non esistono più – dice la giovane cronista, già oggetto di intimidazioni in passato – gli imputati in processi di mafia di una volta che ti querelano per diffamazione e bona. Proprio un atto galante chiedere una tal cifra a una cronista che nel 2013 ha guadagnato netti 1200 euro, di classe”.
La raccomandata, oltre che a lei, è stata inviata anche al direttore del giornale, Ersilio Mattioni, e al presidente del comitato “Professionisti liberi” dal legale di Marco Scalambra, uno degli imputati al processo che partirà il prossimo 8 maggio a Milano – e che vede imputato anche l’ex assessore regionale Domenico Zambetti – nell’ambito delle indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia.
Nell’articolo ritenuto “ingiurioso” da Scalambra, la giornalista ha riportato una lettera dell’associazione “Professionisti liberi” in cui veniva chiesto all’Ordine dei medici di prendere provvedimenti contro Scalambra, che di mestiere è chirurgo.
“La giornalista – si legge nella missiva – ha volutamente leso la reputazione del mio assistito anche tramite le illazioni di un processo a suo carico per reati di voto di scambio mafioso”, mentre l’imputazione è quella di “corruzione per promessa”. Secondo l’avvocato, il testo avrebbe “volutamente superato il diritto di cronaca”. (Adnkronos)
La giovane cronista avrebbe leso la reputazione di un chirurgo imputato nel processo sui voti di scambio in Lombardia