BERLINO (Germania) – Il giornalista Deniz Yucel, ritrovata la libertà, è rientrato dalla Turchia nella notte tra venerdì e sabato con un volo della compagnia charter Aerowest, atterrando all’aeroporto Tegel di Berlino.
Il corrispondente del quotidiano Die Welt, accusato dalla giustizia turca di propaganda terroristica e istigazione all’odio, ha lasciato venerdì il carcere di Silivri, nei pressi di Istanbul, dopo 367 giorni di prigionia. All’uscita, ad attenderlo, la compagna. Soddisfazione per il lieto fine della vicenda, è stata espressa dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, stando alla quale “i colloqui non sono privi di utilità”.
Venerdì, intanto, un tribunale di Istanbul ha condannato all’ergastolo sei giornalisti e accademici turchi accusati, a vario titolo, di aver tentato di “rimuovere l’ordine costituzionale”, in seguito al fallito colpo di Stato del 2016.
È durata, dunque, un anno e due mesi la detenzione di Deniz Yucel, che ieri sera ha lasciato il supercarcere di Silivri, alle porte di Istanbul, accompagnato in aeroporto da un’automobile del consolato tedesco.
“Non so perché sono stato incarcerato e non so neanche perché mi abbiano liberato. Tutto ciò non ha nulla a che fare con il diritto”, ha dichiarato ai media il giornalista andando verso l’aeroporto. Era già capitato ala sua collega Mesale Tolu, anch’essa turco-tedesca, di essere scarcerata, nuovamente incarcerata e definitivamente scarcerata nel giro di pochi giorni appena tre mesi fa. Un rischio che Yucel non ha voluto correre, anche perché rischia ancora una pena tra i 4 e i 18 anni di carcere. Solo ieri, infatti, dopo più di un anno, il pubblico ministero ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio, accettata dallo stesso giudice che ha sancito la liberazione condizionale del giornalista.
Incitamento all’odio, alla violenza e propaganda a favore di organizzazione terroristica, queste le accuse nei confronti di Yucel, passaporto turco tedesco, accusato di essere una spia per conto dei curdi del Pkk dallo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
La sua liberazione giunge a meno di 24 ore dalla visita del premier turco Binali Yildirim in Germania, dove ha incontrato la cancelliera Angela Merkel. I due, a margine dell’incontro, hanno espresso l’auspicio che i rapporti tra i due Paesi tornino alla normalità, con la cancelliera che ha sottolineato l’importanza che la liberazione di Yucel riveste per la Germania. “Spero torni presto libero, ma dipende dal giudice, non da me”,aveva dichiarato alla vigilia Yildirim. (ats/agi)