La giornalista Elena Bianchini Braglia e la cronaca nera del Rinascimento

Delitto e castigo nella Ferrara del 1400

La giornalista Elena Bianchini Braglia ospite del Rotary Valsesia

BORGOSESIA (Vercelli) – Una cronaca del Rinascimento che cominci con l’amore e finisce in tragedia. Ospite del Rotary club Valsesia, la racconta Elena Bianchini Braglia, giornalista pubblicista, direttrice della rivista “Terre Estensi”, firma di una dozzina di libri sul Risorgimento e su Modena, dove vive. L’ultimo suo lavoro riguarda una biografia di Francesco V, l’ultimo duca di Modena, cacciato dal Risorgimento, in occasione dei 200 anni della sua nascita (primo giugno 1819).
La storia è ambientata nella Ferrara del 1400 e comincia con una tresca d’amore fra Ugo e Laura che, in realtà, tutti chiamavano Parisina. Non due innamorati qualunque: uno era figlio del duca Nicolò III d’Este e l’altra ne era la moglie. Non proprio un incesto perché lei non era la madre naturale ma soltanto la matrigna.
La vicenda, per il tempo in cui avviene e per la zona in cui è ambientata, ricorda quella di Paolo e Francesca che, però, trovano in Dante Alighieri un cantore che li rende immortali. Ugo e Parisina devono accontentarsi di qualche accenno sui libri di storia. E questo nonostante Donizzetti e Mascagni (addirittura con un libretto firmato da Gabriele D’Annunzio) abbiano composto due tragedie musicali rimaste senza fortuna.
Adesso, questa pagina di vita Quattrocentesca è raccontata in un libro (Edizioni Terra e Identità) scritto a quattro mani da Elena Bianchini Braglia e Roberta Iotti, pure giornalista pubblicista, autrice di pubblicazioni sugli Sforza e i Malatesta.

La copertina di ” Madama Parisina”

La tresca incomincia con un viaggio a Ravenna nel 1424, organizzato proprio dal padre Nicolò III d’Este.
La relazione clandestina dura per due anni senza che nessuno abbia il minimo sospetto anche perché i momenti di intimità devono essere davvero pochi. Brevi ma intensi.
Il segreto non può durare per sempre. Alla fine, inevitabilmente, cominciano a circolare voci sull’infedeltà di Ugo e Parisina.
Nicolò – padre e marito – all’inizio non ci crede ma il sospetto si radica e, con il passare del tempo, aumenta. Come accertarsene?
Fa aprire un buco nel pavimento della biblioteca che sta proprio sopra l’appartamento privato di Parisina. Da lì vede tutto e deve prendere atto che figlio e moglie sono amanti.
Non sono tempi di indagini di polizia, processi e garanzie costituzionali. Nicolò li fa arrestare e decapitare la notte stessa. Stessa sorte per quattro domestiche che hanno mantenuto il segreto sulla relazione e un maggiordomo che si prestava a fare da postino.
Prima di morire lui si pente e chiede (inutilmente) perdono al padre. Lei, invece, sprezzante, non vuole nemmeno confessarsi. Anche perché –dispetto dell’ultimo minuto – dovrebbe farlo con un domenicano mentre Parisina è fedele ai frati francescani. (giornalistitalia.it)

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