MESSINA – Con l’operazione “Gotha 6” i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Messina hanno arrestato 13 persone per una serie di efferati omicidi di mafia commessi tra il 1993 ed il 2012 nell’hinterland di Barcellona Pozzo di Gotto. Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Messina, Giovanni De Marco, ci sono Giuseppe Gullotti, storico leader della mafia barcellonese, ed altri esponenti di spicco dello stesso gruppo criminale.
Le indagini, coordinate dal procuratore Guido Lo Forte e dai sostituti Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, hanno consentito di far luce su 15 omicidi (tra cui un triplice omicidio) ed un tentato omicidio che, nell’arco di quasi un ventennio, hanno contrassegnato le dinamiche criminali della “famiglia barcellonese”, una delle espressioni più temibili ed organizzate della mafia in provincia, capace di mantenere rapporti qualificati con cosa nostra palermitana e catanese e con la ‘ndrangheta calabrese.
Tra i destinatari della misura cautelare spiccano figure di primissimo piano della mafia del Longano: oltre a Giuseppe Gullotti, detto “l’avvocaticchio”, già condannato alla pena di 30 anni in quanto ritenuto il mandante dell’omicidio del giornalista Giuseppe Alfano, ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto l’8 gennaio 1993, anche alcuni suoi fedelissimi luogotenenti, come Salvatore “Sam” Di Salvo e Giovanni Rao, entrambi arrestati nel 2011 con l’operazione “Gotha” e condannati a pesanti pene detentive.
Il provvedimento è stato notificato, tra gli altri, anche a Tindaro Calabrese, già arrestato nell’operazione del Ros “Vivaio” del 2008 e che dal 2006 aveva assunto la reggenza della consorteria barcellonese.
Angelo Caliri, anche lui destinatario dell’ordinanza, è stato invece arrestato a Bruxelles in collaborazione con le autorità belghe, in esecuzione di un mandato di arresto europeo. Grazie alle dichiarazioni dei collaboratori e ad attività investigative di riscontro particolarmente accurate e complesse, è stato possibile individuare gli autori e ricostruire movente e modalità esecutive – talvolta estremamente feroci – di una serie impressionante di omicidi, rimasti finora irrisolti, che tratteggiano, con una lunga scia di sangue, un ventennio di storia della criminalità organizzata barcellonese e testimoniano le spietate logiche attuate per il ferreo controllo del territorio e per la risoluzione dei conflitti interni mediante l’eliminazione di sodali ritenuti scomodi o inaffidabili. (Askanews)
Presi i fedelissimi di Giuseppe Gullotti, già in carcere per l’omicidio del giornalista