NOVARA – «Le regole del buon senso e della temperanza, utilizzate per il passato, valgono, a maggior ragione, per il futuro anche se la crisi dell’editoria e le difficoltà economiche nazionali non consentono eccessi di ottimismo. Da anni, la carta stampata segna il passo obbligando, ogni volta, a mettere nel conto perdite di copie vendute e cali pubblicitari. Eppure, i giornali restano il punto di riferimento per un’informazione consapevole».
È “Il buongiorno del direttore … all’amico lettore» con il quale Lorenzo Del Boca, nuovo responsabile dei nove settimanali della Diocesi di Novara, si presenta ai lettori de L’Azione, L’Informatore, L’Eco di Galliate, Il Cittadino Oleggese, Il Ricreo di Bellinzago, Il Sempione, Il Monte Rosa, Il Verbano e il Popolo dell’Ossola.
«Le notizie che viaggiano nell’etere alla velocità della luce – ricorda, infatti, il tre volte presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti e della Fnsi – sono, di per sé, volatili e, quasi, sfuggenti. Non sempre è chiara la fonte e non sempre ne è evidente l’autore.
I reportage della carta stampata, al contrario, sono fusi nel piombo: dovrebbero essere più autorevoli e, quindi, più credibili. Forse datati, quanto a tempestività ma il tempo impiegato per un approfondimento maggiore può tradursi in un valore aggiunto».
Nel suo primo editoriale, pubblicato oggi sulle nove testate della diocesi novarese, Del Boca sottolinea che «assumere la responsabilità del settimanale diocesano rappresenta un impegno etico, prima che professionale».
Sul valore inossidabile della carta stampata Del Boca non ha dubbi: «A questa prospettiva, continuano a credere il nostro vescovo Franco Giulio Brambilla, il consiglio di amministrazione della Stampa Diocesana Novarese non casualmente presieduto da un giornalista professionista con curriculum invidiabile come Gianfranco Quaglia e i colleghi impegnati nella costruzione delle nove edizioni settimanali. Ci credo anch’io».
«Fin dal momento della loro nascita, i giornali che fanno riferimento alla Diocesi di Novara – evidenzia il direttore – si sono caratterizzati per il duplice impegno di parlare al mondo cattolico, senza trascurare gli altri lettori che, magari più tiepidi quanto a pratica religiosa, potevano essere attratti da un’informazione documentata, consapevole, poco aggressiva e, comunque, rispettosa delle differenti sensibilità individuali. Perciò, cronache a 360 gradi, capaci di registrare le voci del Vescovo e della comunità ecclesiale, ma anche interessate a carpire gli umori di una società laica che, per definizione, si caratterizza per un’incessante evoluzione di modi e di costumi».
«In questo senso, – spiega Del Boca – il fondatore, don Giuseppe Cacciami, e don Germano Zaccheo sono stati i precursori e, in qualche modo, gli inventori di un giornale responsabile, affidato alla serietà dei contenuti, senza bisogno di schiamazzi. Con loro, ovviamente, tutti coloro che, con impegno giornalistico e sacrificio personale, hanno consentito una capillare documentazione da ogni comune e da ogni parrocchia. Se è permesso un ricordo campanilistico: Carlo Brugo che, per quarant’anni, ha assicurato la redazione delle pagine di Romagnano Sesia. Esempio che può essere declinato per decine e centinaia di pubblicisti ognuno dei quali ha saputo coniugare la vocazione professionale con la sensibilità per una premura volontaria. Ciascuno merita un ringraziamento senza riserva.
Tanti e forse troppi – ricorda il direttore della Stampa Diocesana Novarese – sono stati sostituiti dal tribunale dell’anagrafe, ma quelli che sono subentrati ne hanno raccolto il testimone, mettendo in mostra analogo impegno e identica passione. Fino a Manuela Borraccino che, per tre anni, ha diretto con merito i giornali diocesani e che, adesso, considerando esaurito il suo incarico, lascia un patrimonio di autorevolezza cui fare riferimento».
Gli editori dei nove settimanali della Stampa Diocesana Novarese e il nuovo direttore Lorenzo Del Boca accettano, dunque, la sfida imposta dalle nuove tecnologie: «Non si tratta di rifiutarle, ma nemmeno lasciarsi dominare. I nostri giornali propongono un sito che ci sforzeremo di migliorare, ma l’attenzione maggiore andrà dedicata alle pagine delle edizioni settimanali. Impegno non semplice, ma possibile se riusciremo a costruire un’alleanza vantaggiosa fra gli operatori dell’informazione e i lettori. Occorre uno sforzo comune. È necessario un reciproco aiuto. Noi cercheremo di essere più puntuali e più rigorosi ma – è l’appello ai lettori dei settimanali diocesani novaresi – voi dovete dirci dove sbagliamo e che cosa possiamo fare per esservi più utili». (giornalistitalia.it)
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