NEW YORK (Usa) – Nessuno Stato è off-limits per la National Security Agency (Nsa), e nemmeno istituzioni internazionali come Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, Unione Europea e Agenzia internazionale per l’energia atomica.
L’agenzia d’intelligence statunitense, secondo quanto riferisce in esclusiva il Washington Post, avrebbe ottenuto l’autorizzazione a intercettare informazioni praticamente in tutti gli Stati del mondo, fatta eccezione per i quattro Paesi (Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda) con cui ha da tempo stipulato accordi che vietano lo spionaggio reciproco, formando il gruppo dei “Five Eyes”.
Un documento classificato del 2010 – insieme ad altri – indica che la Nsa aveva “un’autorità più elastica” di quanto finora ritenuto, che le consentiva di intercettare, attraverso società americane, non solo le comunicazioni dei suoi obiettivi in 193 Paesi – tra cui l’Italia – ma qualsiasi comunicazione li riguardasse.
I documenti, che testimoniano l’approvazione che la Nsa ha ricevuto dalla Foreign Intelligence Surveillance Court – il tribunale segreto che concede il permesso di raccogliere i dati telefonici e web – sono inclusi nei file divulgati da Edward Snowden e comprendono l’elenco degli Stati e delle organizzazioni considerati di interesse per gli Stati Uniti.
Tra i target potenziali ci sono anche “individui che possiedono o possono ricevere e/o comunicare informazioni di intelligence relative a potenze straniere”: secondo il Post, questa formulazione avrebbe in pratica consentito la sorveglianza di professori universitari, giornalisti e delle persone che si battono per il rispetto dei diritti umani.
La scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno diffuso un rapporto sull’attività di intelligence internazionale, svelando che nel 2013 gli obiettivi stranieri controllati sono stati quasi 90.000, tra cui individui, organizzazioni e governi stranieri. (Asca)
L’intelligence Usa avrebbe ottenuto l’autorizzazione alle intercettazioni “globali”