BOLOGNA – L’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna, la Consulta sindacale, il Comitato di redazione de il Resto del Carlino, l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e i cronisti di giudiziaria della provincia di Rimini «denunciano e stigmatizzano con forza quello che, a tutti gli effetti, appare come un duro attacco alla libertà di stampa avanzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e dalla Camera Penale di Rimini in difesa di un associato».
«Un’indagine della Procura di Rimini – spiegano Sindacato e Ordine dei giornalisti di concerto con il Cdr del Carlino e i cronisti di giudiziaria – ha portato, nei giorni scorsi, all’arresto di quattro agenti della Polizia municipale. Tra gli indagati, figura anche un noto avvocato del Foro riminese, Davide Grassi, già candidato sindaco in pectore per il Movimento Cinquestelle alle elezioni Amministrative del 2016, nonché Garante dei diritti dei carcerati».
Ebbene, «la redazione del Carlino di Rimini, – rimarca l’Assostampa dell’Emilia Romagna nel comunicato congiunto – dopo un’accurata verifica delle informazioni e nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione, ha pubblicato i nomi degli arrestati e dell’indagato, un personaggio pubblico, noto anche per le sue ripetute prese di posizione a favore della legalità. L’avvocato Grassi è stato doverosamente contattato il giorno prima della pubblicazione per consentirgli di replicare alle accuse che gli sono state, in ipotesi, contestate».
La pubblicazione della notizia, però, «ha provocato la reazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e della Camera Penale di Rimini che hanno scritto al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Rimini denunciando “con forza il degrado che esprimono siffatte modalità di comunicazione della informazione giudiziaria” ed auspicando “un rigoroso controllo idoneo a prevenire ingiustificate lesioni della riservatezza e del decoro delle persone sottoposte ad indagini”».
Sindacato e Ordine dei giornalisti sono, naturalmente, «impegnati a garantire il diritto-dovere di informare i cittadini e ricordano al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini, alla Camera Penale e all’Associazione Italiana Giovani Avvocati che il principio di equità relativo alla diffusione delle informazioni, nel rispetto della correttezza delle norme, dei codici deontologici e del diritto di cronaca, riguarda tutti, avvocati compresi». (giornalistitalia.it)
Il Carlino “osa” pubblicare il nome di un avvocato sotto inchiesta, insorgono le toghe