ROMA – “Come giornalista e come parlamentare sono vicina a Michele Albanese, cronista calabrese costretto a vivere sotto scorta per le minacce di ‘ndrangheta ricevute dopo il recente scoop sull’inchino della statua della Madonna delle Grazie alla casa del boss Giuseppe Mazzagatti, a Oppido Mamertina”. Lo afferma la giornalista calabrese Dalila Nesci, deputata del Movimento Cinque Stelle e componente delle commissioni Politiche Europee e di Vigilanza Rai.
“Albanese – sottolinea Dalila Nesci – non è da solo né può essere lasciato in solitudine. Il Movimento Cinque Stelle difende in parlamento chiunque abbia il coraggio di raccontare i fatti per contrastare la violenza della criminalità organizzata. È fondamentale alimentare il circuito della solidarietà e della parola. La ‘ndrangheta deve percepire che la voce della coscienza pubblica è più forte del silenzio che le ‘ndrine impongono con minacce, intimidazioni e strategie sottili”.
La parlamentare calabrese conclude affermando che “il presidente del Consiglio, che in agosto verrà a Gioia Tauro, dovrà considerare in primo luogo la sicurezza come priorità della Calabria, in cui lavoro e sviluppo sono bloccati dalle pressioni della ‘ndrangheta”.
“La voce della coscienza pubblica è più forte del silenzio della ’ndrangheta”