Solitudine ed esilio nel lungo viaggio di una tragica esistenza tra il vissuto e il pensato

Da Pierfranco Bruni un Camus fuori dagli schemi

Pierfranco Bruni

ROMA – È solitudine ed esilio. Il viaggio di Albert Camus nella storia culturale di Pierfranco Bruni si articola proprio su questi due pilastri che si registrano come segni metafisici e come dimensione onirica. Proprio un bel libro il “Camus in solitudine d’esilio” (Solfanelli editore, 136 pagine, 11 euro), appena pubblicato, di Pierfranco Bruni. È un intreccio tra letteratura, filosofia e vita.

Albert Camus (Mondovi, 7 novembre 1913 – Villeblevin, 4 gennaio 1960)

L’esperienza letteraria dell’autore è fondamentale. Sembra raccontare il senso vero di Camus tra i suoi romanzi e il senso del tragico che campeggia nel suo esistere. In Camus, Bruni recupera soprattutto Dostoevskij e con esso il sottosuolo che conduce a tutta il mondo del Novecento.
Sfiora appena la polemica con Sartre ma pone in evidenza un Camus oltre le ideologie e soprattutto agli antipodi del marxismo anche se all’inizio guardava con attenzione. Non gli interessa l’intellettuale organico. Ma la libertà della cultura. Infatti, Bruni lo pone al centro di una problematica eretica. Un Camus eretico è completamente una chiave di lettura significativa.
Capitoli veloci in una comparazione stretta tra Camus e lo stesso Bruni. Un libro di spessore. Di forte spessore. È pubblicato nella collana Micromega nella quale Bruni ha già pubblicato un testo su Dante e il suo recente Kafka che si lega “empaticamente” proprio a questo Camus.

Albert Camus

In fondo Kafka e Camus si potrebbero leggere come un unico percorso. Anzi, il consiglio è di leggerli insieme per trovare una chiave di lettura unica. Dalla poesia alla filosofia l’autore percorre un tracciato zambranoano di alto valore linguistico e tematico. Insomma, il Camus di Pierfranco Bruni è uno scrittore innovativo e fuori dagli schemi consueti. (giornalistitalia.it)

CHI È PIERFRANCO BRUNI

Nato in Calabria, laureato in Lettere e in Pedagogia, scrittore, poeta, italianista e critico letterario, direttore archeologo, vive la letteratura come modello di antropologia religiosa.

Pierfranco Bruni

Il suo stile analitico gli permette di fornire visioni sempre inedite su tematiche letterarie, filosofiche e metafisiche. Si è dedicato al legame tra letteratura e favola, letteratura e mondo sciamanico, linguaggi e alchimia.
Già direttore del Ministero dei Beni culturali, ha fondato il dipartimento di Demoetnoantropologia, ricoprendo la carica di responsabile delle Minoranze etniche nel nostro Paese. È presidente della Commissione per la “Capitale italiana del Libro 2024” del Ministero della Cultura e presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori italiani e presidente del Comitato scientifico del Premio Troccoli Magna Graecia.
Giornalista pubblicista dal 9 marzo 1982, è direttore responsabile del periodico Nuovo Domani Sud e socio della Figec Cisal, il sindacato unitario dell’informazione, della comunicazione, dell’arte e della cultura. (giornalistitalia.it)

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