ROMA – Gli attacchi informatici “gravi di pubblico dominio” aumentano in maniera significativa sia in termini di quantità e di valore economico dei dati sottratti.
Tra i fenomeni più significativi emersi nei primi sei mesi del 2014 c’è il costante aumento del Cybercrime, che rappresenta ormai il 60% degli attacchi analizzati (era il 36% nel 2011). A farne le spese sono soprattutto il settore governativo (26%), i servizi cloud e i Social Network (12%).
Lo rileva il Rapporto Clusit 2014 sulla sicurezza informatica, che delinea una situazione preoccupante a livello globale, nel mese della sicurezza informatica europea.
Oltre al Cybercrime, tra i fenomeni più significativi emersi nei primi sei mesi del 2014, c’è la crescita del fenomeno dell’“hacktivism” (29%), cioè “gruppi antagonisti di varia natura che realizzano attività di disturbo sul web”, sempre più di estrazione non occidentale.
Il mese della sicurezza informatica è una campagna dell’Unione Europea supportata in tutti i 27 Paesi membri, che si tiene durante tutto ottobre per promuovere tra i cittadini la conoscenza delle minacce informatiche e dei metodi per contrastarle.
Il rapporto Clusit è stato redatto da un team di esperti italiani. Sarà presentato oggi in occasione del Security Summit di Verona, evento organizzato dall’Agenzia europea per la sicurezza informatica Enisa, con il supporto per l’Italia del Clusit. (Ansa)
In base al Rapporto Clusit sulla sicurezza informatica è criminale il 60% degli attacchi