ROMA – I cyberattacchi mirati nel mondo sono aumentati del 91% nel 2013: è quanto risulta dal rapporto annuale della società di sicurezza informatica statunitense Symantec.
Gli attacchi “mirati” ovvero diretti contro individui, aziende, un particolare settore o un governo, piuttosto che indiscriminatamente su milioni di pc – erano aumentati del 41% fra il 2012 e il 2013, anno in cui la durata degli attacchi è stato in media tre volte superiore rispetto a quello precedente.
I cybercriminali colpiscono di preferenza due categorie professionali: gli assistenti personali e gli specialisti in relazioni pubbliche, con l’obbiettivo di accedere ai dati personali di profili più interessanti, come celebrità o capi d’azienda.
Nel 2013 il numero di violazioni dei dati personali è aumentato del 62% rispetto all’anno precedente, con oltre 552 milioni di identità violate e con dieci attacchi su vasta scala contro uno solo nel 2012. Per quel che riguarda i singoli Paesi, in testa per il numero di attività illegali vi sono Stati Uniti, Cina ed India. (TMNews)
Lo dicono i dati della Symantec. L’obiettivo? Accedere ai dati personali