ISTANBUL (Turchia) – Dopo l’irruzione della polizia nella sede del quotidiano Cumhuriyet, una delle poche voci critiche nei confronti del governo di Ankara, oggi le colonne del giornale turco sono andate in stampa vuote, in segno di solidarietà ai giornalisti incarcerati.
La polizia ha fatto irruzione nella sede del quotidiano lunedì e ha arrestato il suo direttore Murat Sabuncu, insieme ad altri giornalisti. Subuncu è stato fermato nella sua casa, che è stata anche perquisita. Stessa sorte per uno dei suoi giornalisti di punta, Guray Oz. È stata perquisita anche l’abitazione del presidente del comitato editoriale, Akin Atalay, che si trova attualmente all’estero.
La polizia aveva l’ordine di arresto per 13 persone tra giornalisti e dirigenti del quotidiano. Sabuncu è alla testa del giornale da quando l’ex direttore, Can Dundar, ha deciso di intraprendere una nuova avventura editoriale in Germania, alla fine di agosto scorso.
L’accusa riguarda presunti legami con i golpisti di Fetullah Gulen, ritenuto la mente del golpe del 15 luglio, e separatisti curdi del Pkk con cui Ankara è in guerra dal 1984. Secondo il pubblico ministero titolare dell’indagine, lo storico quotidiano turco avrebbe posto in essere attività a favore sia dei golpisti che dei curdi, pur senza essere parte delle due organizzazioni in questione.
Nei mesi scorsi invece l’ex direttore Dundar era stato detenuto, processato e condannato in primo grado a cinque anni e dieci mesi, per aver pubblicato immagini relative il passaggio di tir carichi di armi attraverso il confine siriano, per mano dei servizi segreti turchi.
Sollecitato dal presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz, che chiedendo conto sul blitz della polizia contro il quotidiano Cumhuriyet e l’arresto dei giornalisti, ha dichiarato che “con la detenzione di Murat Sabuncu e di altri giornalisti, Ankara ha oltrepassato un’altra linea rossa della libertà di espressione”, il premier turco Binali Yildirim ha, invece, detto che “le «linee rosse» del Parlamento europeo sulla libertà di stampa «non significano niente» per la Turchia.
“Colleghi, le vostre linee rosse, bla bla bla, non le vediamo. Qui, la nazione che traccia linee rosse è la nostra nazione. Cosa avete a che vedere voi altri con queste linee? Tracceremo una linea contro le vostre, lasciate stare questa storia”, ha detto Yildirim in un discorso pronunciato davanti al parlamento. “Ci sono accuse contro i dirigenti di un periodico, «è una denuncia e una indagine dal mese di agosto» e per questo sono scattati gli arresti”, ha aggiunto, citato dal quotidiano Hurriyet. (Agi)